2011-04-02 – Monte Rotondo

2 Apr 2011 - Monte Rotondo per Schiena d'Asino

Località di partenza – Tocco da Casauria, 458 m. (PE)
Località di arrivo – Popoli, 292 m. (PE)

Distanza percorsa – 22,5 Km

Salita accumulata – 1426 metri
Discesa accumulata – 1573 metri

Durata dell’escursione – 11 ore e 15 minuti

Profilo altimetrico dell'escursione

Mappa dell'escursione

Escursione effettuata con l’Associazione ZainInSpalla (www.zaininspalla.it) il 2 Aprile 2011

Foto e racconto dell’escursione

Sono parecchi anni che vado in montagna e ho avuto modo di percorrere molti chilometri sull’Appennino, scoprendo nuove vie e luoghi bellissimi. Sono tornato sulle Dolomiti che frequento da una vita ma un pallino mi ronzava in testa: sin da piccolo, vedevo dal mio paese (Bussi sul Tirino) l’imponente gobba di Schiena d’Asino, e ogni volta pensavo che sarebbe stato bello andarci. Poi sono venuto a Roma ma ogni volta che tornavo al mio paese il pensiero era sempre lo stesso, ogni volta che rivedevo quella montagna fino a che, preparando il programma ZIS per il 2011 mi casca l’occhio su un libro dedicato alla Maiella che descriveva un’escursione sul Monte Rotondo per la cresta di Schiena d’Asino. Non ci ho pensato due volte e l’ho fatta inserire nel programma e ad Aprile l’abbiamo finalmente fatta.

Questa cresta parte dalle gole di Popoli, a circa 200 metri di altitudine ed è l’inizio della catena della Maiella. Dalla parte opposta della gola, invece un’altra cresta è l’inizio della catena del Gran Sasso.

Sono le 6:30 del mattino quando lasciamo a Popoli (PE) un paio di auto che ci serviranno all’arrivo per tornare a Tocco da Casauria (PE) da dove partiremo per questa lunga traversata. Da qui proseguiamo fino al punto di partenza e ci prepariamo

Sono le 7:15 quando iniziamo la traversata partendo dalla strada che porta al punto di decollo per parapendii. Siamo a quota 458.

Il paesaggio è subito bello. I numerosi fotografi partecipanti si scatenano e il bilancio finale sarà di oltre 1100 fotografie. Selezionarle è stato quasi piò faticoso che fare la traversata.

Il direttivo ZIS è quasi al completo per questa avventura …

Siamo a quota 603 quando la sterrata termina al piazzale dove decollano i parapendii e il sentiero, anche se abbastanza evidente ci crea qualche difficoltà, a causa del fango e dei rovi, che ne ostruiscono parzialmente qualche tratto ma non ci scoraggiamo e proseguiamo speditamente.

Intorno alle 8:30 raggiungiamo quota 750 metri e fango e rovi lasciano il posto ad un comodo sentierino che zigzagando nel bosco ci porta nelle vicinanze del Monte della Grotta. Sono le 9:50 e siamo a 1084 metri.

Dalla cresta appena raggiunta il gruppo si ferma per ammirare e fotografare il panorama in direzione del Gran Sasso, visibile in lontananza.

Eccomi con alle spalle il mio paese, Bussi (in alto) e la fabbrica chimica situata a Bussi Officine (In basso).

L’immancabile foto del direttivo ZIS schierato: da sinistra Marco (io), Massimiliano, Renato e Marco (il magnifico Presidente)

Il sentiero riparte in direzione della cresta di Schiena d’Asino e ha una brusca impennata. Il tratto nel bosco è ripido e faticoso ma all’uscita del bosco spiana e, in circa un’ora ci conduce sulla cresta. Sono le 10:50 e siamo quasi a quota 1300 metri.

Il sentiero cambia direzione e piega verso Sud – Est, lungo la cresta. La pendenza c’è ma è piacevole e ci porta fino ad un cartello che ci dice che siamo a 1600 metri e che mancano 45 minuti a Monte Rotondo. Intanto si comincia a incontrare qualche nevaio residuo.

Proseguiamo sempre lungo la cresta. Il sentiero diventa un pelino piò complicato ed aereo ma ma senza creare problemi a nessuno. Un po di attenzione e si prosegue spediti, in direzione della vetta. In realtà questa è la parte piò divertente della giornata.

Ogni tanto, qualche camoscio (a quattro o a due zampe …) fa capolino da qualche roccia.

Sono le 12:39 quando raggiungiamo la prima croce, posta sull’anticima del Monte Rotondo, a quota 1713 metri.

Alle 12:51 arriviamo sulla vetta del Monte Rotondo, a quota 1731 metri. Finalmente, dopo aver visto questa montagna per tutta la vita sono salito sulla sua vetta. Il gruppo che abbiamo portato su è contentissimo dell’escursione effettuata e, come sempre ci mettiamo in posa per la foto di gruppo in vetta.

Ed ecco Agostino e Marco mostrare la nostra bandiera per essere immortalata nella foto di cima.

In cima ci godiamo il meritato riposo. Le gambe si fermano e le mandibole entrano in funzione.

Dopo un’ora di sosta, alle 13:50 a malincuore ripartiamo ma la strada è ancora molto lunga, fino all’arrivo di Popoli. Proseguiamo lungo la cresta che comincia, lentamente, a scendere, mantenendosi sempre rocciosa ed aerea e, alle 15:10 raggiungiamo il Colle dei Sambuchi, a quota 1637 metri.

Dal Colle dei Sambuchi, lasciamo la cresta che prosegue verso Iaccio Grande e pieghiamo versoOvest, puntando in direzione del bosco. I segni del sentiero sono scarsi, anche perchè ricoperti dalla neve ma la direzione è chiara e il GPS ci da una mano a trovare la strada.

Alle 16:05 arriviamo in località Mandrelle dove le ultime lingue di neve ci lasciano. Siamo a quota 1340 e mancano ancora da scendere un migliaio di metri fino a Popoli. Invece di prendere il sentiero che passando per Fonte della Rocca e poi attraversando ripido la pineta ci avrebbe portato fino a Valle Grande, preferiamo prendere la sterrara che va verso Sud fino a quota 981, per poi deviare verso Nord ovest e raggiungere Valle Grande facendo qualche chilometro in piò ma attraverso una comodissima sterrata.

Sono le 17:30 quando raggiungiamo la fontana che si trova a Valle Grande. Siamo vicini all’arrivo ma la stanchezza comincia a farsi sentire.

La strada prosegue comoda fino a raggiungere la strada asfaltata che arriva da Popoli. Siamo a quota 500 metri circa e ormai manca veramente poco.

Ultima faticata sulla stradina asfaltata che scende dal rifugio della forestale e, finalmente alle 18:10 circa il gruppo degli autisti arriva a Popoli. Mentre ci avviamo verso Tocco a recuperare le auto lasciate in mattinata, il resto del gruppo arriva a destinazione.

Anche questa è fatta. Ci cambiamo e, prima di imboccare l’autostrada per Roma, ci fermiamo in un bar nei pressi di Pratola Peligna per ristorarci e per lo scarico delle numerose foto fatte durante questa bellissima giornata.

Un grazie a tutti quelli che hanno partecipato a questa lunga e faticosa traversata.

Autore: Marco DT

 Qui puoi trovare la traccia GPS in formato .plt e .gpx

2011 04 02 Monte Rotondo da Schiena d’Asino (ZIS)