2021-05-21 In Bici a Campo Imperatore ...

2021-05-21 In Bici a Campo Imperatore

Località di partenza – Casello L'Aquila Est (AQ)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.360762, 13.429531, 760 metri

Distanza percorsa – 90,000 Km

Salita accumulata – 2100 metri

Durata dell’escursione – 7 ore 25 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico

Mappa 3D

Foto e descrizione dell’escursione

Sono salito a Campo Imperatore in bici almeno due o tre volte, in passato, sempre partendo da Bussi Sul Tirino, il mio paese.

Da quando sono a Roma non ho più avuto occasione di tornarci ma da un po' di tempo l'idea cominciava a frullarmi in testa, soprattutto vedendo su internet le immagini della strada che serpeggiava in mezzo a enormi pareti di neve.

Venerdì alla fine ho deciso di farmi uno speciale regalo di compleanno e sono partito, accompagnato dal solito Massimo che continua a manifestare tendenze masochistiche, in quanto nonostante i miei maltrattamenti si ostina a seguirmi in queste piccole imprese.

Partiamo da Roma alle sette per essere a L'Aquila, casello di AQ Est dove parcheggiamo. La partenza è a 760 metri mentre il nostro obiettivo a 2130, dopo poco più di 40 Km.

Scaricate e preparate le bici, saltiamo in sella e partiamo. Direzione Paganica, si parte in leggera discesa. Fa ancora fresco e si fa sentire, con i muscoli ancora assopiti.

Superati i primi chilometri la discesa termina e si comincia a salire, anche se con pendenze blande. Il freddo comincia a sparire e ci godiamo il tepore del mattino.

Superiamo Tempera e arriviamo a Paganica. Superata la cittadina facciamo una piccola sosta al santuario della Madonna d'Appari, situato appena fuori Paganica.

Ripartiamo pedalando con tranquillità. L'ascesa è lunga e non è il caso di esagerare nelle rampe iniziali.

Fortunatamente la strada ha pendenze relativamente modeste e si può salire con tranquillità. Arriviamo così a Camarda con la cresta del Gran Sasso che comincia a farsi vedere, imponente davanti a noi.

Alle nove raggiungiamo l'ingresso ufficiale del Parco Nazionale del Gran Sasso e della Laga, e un bell'autoscatto è d'obbligo.

Pedala pedala arriviamo così ad Assergi, ultimo paese prima della salita verso la montagna. Lo superiamo e ci avviamo verso Fonte Cerreto, base della funivia per il Gran Sasso.

È il momento di una piccola sosta. Ci fermiamo su una delle panchine, sulla piazzetta, e ci godiamo la vista del Gran Sasso, davanti a noi.

Vicino a noi sonnecchia qualche bell'esemplare di maremmano. Fortunatamente sono abituati ai turisti e non manifestano intenzioni nocive verso i nostri ... polpacci.

Prima di ripartire, è d'obbligo un pensiero per il grandissimo Marco Pantani, al quale è stata dedicata la salita che ci apprestiamo ad affrontare. Ventidue anni fa, in occasione della tappa del Giro D'Italia da Pescara al Gran Sasso la affrontò in poco meno di 54 minuti, vincendo la tappa e conquistando la Maglia Rosa.

Noi, invece ripartiamo con la nostra velocità da cicloturisti, affrontando con calma e tranquillità la salita che ci troviamo davanti.

Salendo di quota il paesaggio cambia. Gli alberi cominciano a sparire e ci troviamo immersi negli splendidi ed enormi prati di Campo Imperatore. Tante volte siamo saliti in auto per le nostre escursioni ma la calma della bici permette di gustare in pieno questi paesaggi.

Oggi non abbiamo assolutamente velleità velocistiche e le soste fotografiche sono frequenti.

Dieci e quaranta e siamo al bivio di Montecristo, dove si trova la sbarra che chiude la strada quando innevata. Ci fermiamo per mangiare qualcosa prima di proseguire.

Ripartiamo, e intanto il Corno Grande, ancora coperto di neve, comincia a spuntare all'orizzonte. La salita è sempre gradevole, alternando tratti più ripidi a momenti più pedalabili e rilassanti.

Sono le undici e quaranta quando arriviamo sopra alla Fossa di Paganica. Ci aspetta una breve discesa prima del tratto finale. Il più impegnativo di questa salita.

Siamo a 1760 metri. Qualche secondo di pausa per immortalare le nostre bici con Prena e Camicia, sullo sfondo.

Iniziamo la discesa che ci fa perdere un centinaio di preziosi metri guadagnati fino ad ora. Arriviamo al bivio e iniziamo la parte finale.

I primi tre chilometri sono in pano, quasi discesa anche se un fastidioso venticello ci fa faticare più del dovuto.

Terzo chilometro, ne mancano poco più di sette e oltre cinquecento metri di dislivello. La media dice che la pendenza è gestibile ma non è così.

Davanti a noi, un lungo rettilineo con pendenze ancora modeste ma sempre col venticello che ci respinge. Davanti a noi la mole imponente del Corno Grande che ci osserva.

Arriviamo alla prima curva,in corrispondenza della strada sterrata per Vado di Corno, inizio del Centenario.

Inizia qui il tratto più duro che durerà fino alle Fontari. Dopo la strada spiana un pochino ma dura poco. Un cartello impietoso ci ricorda che ci aspettano rampe al dieci per cento di pendenza.

E intanto cominciano i muri di neve ancora presenti lungo la strada. Lo spettacolo è bellissimo e ci ripaga dell'enorme fatica.

I tornanti mitigano la salita per qualche metro e ci permettono di respirare, prima della rampa successiva.

Siamo al nono chilometro e ne manca poco meno di uno a Campo Imperatore. È il più duro ma anche il più bello. Saliamo fra enormi pareti di neve lasciate dopo la pulizia della strada, approfittando per fare qualche foto, meritatissime.

E finalmente arriviamo al piazzale di Campo Imperatore, stanchi ma soddisfatti per la bella salita appena conclusa.

Io e Massimo all'arrivo a Campo Imperatore

Ci attardiamo qualche minuto nei pressi dell'Ostello per godere del panorama prima di ripartire. Ormai si tratta di ripercorrere la via dell'andata ma stavolta quasi tutta in discesa.

In discesa le bici volano e ci godiamo i vantaggi della forza di gravità. Arrivati al bivio dobbiamo risalire un centinaio di metri fino a superare Fossa di Paganica ma poi, via di nuovo in picchiata.

Arriviamo rapidamente a Fonte Cerreto e la superiamo. Piccola considerazione: per scendere ci abbiamo messo di più di quanto Pantani ci ha messo in salita ...

Superiamo Assergi e raggiunta Camarda ci fermiamo per una meritata sosta presso la Camardella, dove una fresca birretta e qualche pezzo di pizza ci restituiscono parte delle calorie bruciate.

Alla fine ripartiamo, raggiungiamo e superiamo Paganica, Tempera e ciliegina sulla torta, affrontiamo gli ultimi due chilometri della giornata fino alla macchina in salita, così, per chiudere in bellezza questa intensa giornata.

Grazie Massimo e complimenti. La salita affrontata è lunga e impegnativa e se l'è cavata bene.

Ed ora, qualche foto ...

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx

2021-05-21 In Bici a Campo Imperatore