2012-11-17 Da Pereto a Camporotondo 17 Nov 2012 - Da Pereto alla Trinità per Camporotondo Località di partenza - Pereto, 850 metri (AQ) Distanza percorsa – 57,90 Km Salita accumulata – 1460 metri Durata dell’escursione – 5 ore e 55 minuti Mappa dell'escursione Profilo altimetrico dell'escursione Vista 3D dell'escursione Guarda le foto in formato album Foto e descrizione dell’escursione Questa bel percorso mi è stato suggerito da Maurizio che ringrazio per la dritta. Un percorso lungo e faticoso ma mai particolarmente complicato, se non in un paio di passaggi per fortuna abbastanza brevi. A causa delle previsioni meteo non proprio buone sono stato indeciso fino all'ultimo se partire o no ma alla fine mi sono fatto coraggio ed è andata bene. Dopo aver caricato in macchina la bici sono partito alla volta di Pereto, facilmente raggiungibile una volta arrivati a Carsoli tramite la A24 per l'Aquila. Arrivato a Pereto, ho parcheggiato nella parte alta del paese e sono partito per questa avventura Dal parcheggio si segue la strada in salita dove le indicazioni riportano semplicemente scritto "montagna" I primi due chilometri di strada sono su asfalto e ci portano rapidamente a raggiungere i 980 metri di quota. Finito l'asfalto si continua a salire con buona pendenza mai eccessivamente impegnativa. Il fondo e abbastanza buono anche se tocca fare attenzione a qualche buca e a qualche sasso di troppo. I colori autunnali della vegetazione e il cielo grigio rendono il paesaggio molto suggestivo. Arrivati a quota 1173 metri, dopo 5,5 Km, in corrispondenza di un tornante sulla sinistra, imbocchiamo una evidente sterrata sulla destra. La pendenza si fa meno accentuata e consente di godersi il panorama della vallata mentre si pedala. Il fondo è buono e il tempo tiene, per ora. Anzi, ogni tanto sembra voler uscire qualche spiraglio di sole. La sterrata prosegue praticamente rettilinea in diresione Sud - Est. A destra abbiamo la cresta della Cima di Vallevona mentre a sinistra abbiamo la cresta di monte San Nicola. Un piccolo momento di sosta sul sentiero coperto da un soffice strato di foglie. E questo deve essere il tipico bagno pubblico degli Appennini. Uno simile lo avevo già visto dalle parti del lago della Duchessa, vicino alle Caparnie. Dietro di me, qualche traccia di azzurro mi fa ben sperare. Speriamo che il tempo tenga Numerosi sono i tratti fangosi o con pozzanghere. Evidentemente da queste parti deve essere piovuto parecchio nei giorni passati Qui affronto un tratto particolarmente ripido ma non molto lungo. Lo supero facilmente senza essere costretto a scendere dalla bici. Siamo vicini ai 1500 metri di quota ormai, punto più elevato del tracciato Alle 9:20 circa, dopo circa 15 Km raggiungo quota 1490 metri, punto più alto della giornata. Una ripida e divertente discesa mi porta ad incrociare la via che dovrò percorrere al ritorno (il giro è praticamente un otto). Sono le 9:30, siamo a 1385 metri di quota e mi concedo una breve sosta alimentare e fotografica. Guardo la discesa appena percorsa. Il cielo ha preso un aspetto quasi primaverile. Una mezz'ora di strada tranquilla e non impegnativa mi porta all'abitato di Camporotondo. Siamo a 1410 metri circa e fin'ora ho percorso quasi 22 chilometri. La strada, prima asfaltata e poi sterrata, inizia a salire verso il santuario della Santissima Trinità. Sono circa le 10:30 quando raggiungo la località Fontanile Campitelle. La quota è 1340 metri e siamo al chilometro 26,60 circa. E intanto comincia a cadere qualche goccia di pioggi. Speriamo bene. Per adesso la pioggia si mantiene sopportabile. Il tracciato è spettacolare e si svolge su un morbido letto di foglie. L'unico rischio è quello di non vedere qualche sasso insidioso nascosto dal fogliame. Sono quasi le 11:00 quando arrivo al parcheggio del Santuario. Intanto la pioggia sta aumentando e decido di non andare al santuario. Peccato. Sarà per un'altra volta. Siamo a quota 1450 metri e ho percorso circa 30 Km. Il giro di boa a questo punto è superato. Dopo qualche foto, mi butto per l'invitante discesa, prima asfaltata e poi sterrata e fortunatamente la pioggia cessa (magari se smetteva cinque minuti prima mi faceva visitare anche il santuario) I successivi otto chilometri sono tranquilli e poco impegnativi. Tratti in discesa si alternano a strappeti più o meno velenosi. Alle 11:40 incrocio il percorso dell'andata, al centro dell'otto. Siamo al chilometro 38 del percorso. Mi fermo di nuovo, allo stesso punto dell'andata e mi concedo una robusta barretta cioccolato e arancio (gnam !!!) prima di ripartire per affrontare il tratto finale di questa impegnativa escursione. Al chilometro 40 un ripido tratto fangoso mi costringe a scendere dalla bicicletta. La pendenza è elevata ma sarebbe fattibile se il fondo non fosse quasi paludoso. Anche salire a piedi risulta faticoso ma fortunatamente il tratto e breve e lo supero velocemente. E, per concludere in bellezza non poteva mancare la sorpresina: al chilometro 41,60, in località Fonte della Spina, la comoda sterrata termina, ovvero prosegue in ripida salita verso la cresta. Il GPS implacabile mi conduce verso un fosso dove scendere in sella è praticamente impossibile. Sassi enormi e fango in quantità industriale rendono problematico anche l'avanzare a piedi. E tanto per aumentare il divertimento ricomincia a piovere ... Meno male che il tratto è breve. Dopo circa 600 metri di smadonnamenti vari arrivo alla fine di questo fosso in condizioni pietose. Ho fango dappertutto e ho anche rimediato l'ennesima caduta. Per fortuna niente di serio. La foto della bici non rende pienamente giustizia alle condizioni in cui ci troviamo io e la bici. Fortuna che almeno la pioggia è cessata di nuovo. Da questo momento in poi, fortunatamente le sorprese terminano. Il percorso torna di nuovo su una comoda sterrata e, alternando divertenti discese a faticosi strappetti, procedo tranquillamente verso la fine Finalmente ci siamo: alle 13:00 circa, a quota 1380 metri e dopo aver percorso circa 48 chilometri scollino per l'ultima volta prima di iniziare la lunga discesa verso il paese. Sotto di me, nella piana di Campocatino, un nutrito gruppo di caccciatori, abbondantemente lubrificati da generose dosi di vino, riempie l'aria di canti non proprio gregoriani. Mi fermo qualche minuto prima di cominciare la lunga discesa, faccio qualche foto e via. Da qui in avanti si tratta solo di schivare buche e sassi per arrivare in fondo. Alle 15:15 circa sono di nuovo sul tornante a quota 1173 dove incrocio il tratto fatto all'andata. Continuo a scendere velocemente e alle 13:30 circa sono a Pereto, al parcheggio dove carico in macchina la bici e via, a Roma dove concludo questa bella giornata di pedalate in montagna Autore: Marco DT Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx 2012-11-17 Pereto Camporotondo SS Trinità