2022-07-30 Monte Velino da Cartore

2022-07-30 Monte Velino da Cartore

Localita' di partenza – Cartore, Borgorose (RI)

Coordinate e quota di partenza (WGS84) – 42.167045, 13.310778, 950 metri

Distanza percorsa – 23.10 Km

Salita accumulata – 2050 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 13 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Alla tanta voglia di montagna non ne corrisponde altrettanta di farsi un lungo viaggio in macchina: che fare?

Da Roma c'è Cartore che si raggiunge comodamente senza essere costretti a fare tanti chilometri e allora, si va.

Parcheggio l'auto poco prima delle sette e mi preparo velocemente. Si parte. Raggiungo l'inizio del sentiero della Valle di Fua ed inizio la ripida salita all'ombra delle imponenti pareti e degli alberi presenti ma nonostante ciò, si suda molto. La temperatura non è alta ma il clima è afoso all'interno della valle.

Supero velocemente la parte di sentiero al centro del canalone ed inizio a risalire la parete alla mia sinistra dove la ventilazione migliora leggermente. Supero la roccia con le catene ed inizio il tratto ripido nel bosco fino a circa 1600 metri dove gli alberi iniziano a diradarsi.

Si comincia a vedere il sole ma anche un po' di vento che mitiga l'afa. Raggiungo e supero le Caparnie e proseguo verso il lago che raggiungo alle otto e mezza.

Mucche e cavalli stazionano attorno alle sue rive per abbeverarsi, con la poca acqua rimasta. Lo spettacolo è desolante e del bel laghetto della Duchessa non rimane che una misera pozza fangosa. Speriamo che inizi presto a piovere altrimenti ...

Superato il lago proseguo per la facile e non faticosa salita per i 1900 metri circa del Malopasso. Arrivo poco dopo le nove e mi fermo qualche minuto per consumare un piccolo panino e un po' di frutta prima di affrontare la bella discesa per Capo di Teve, duecentocinquanta metri più in basso.

Scendendo mi soffermo ad ammirare lo spettacolo dell'immensa Valle di Teve, sempre impressionante a vederla da quì.

La discesa è facile e rapida e, alle nove e trenta circa sono al punto più basso, sul sentiero della Valle di Teve.

Ora inizia la parte più tosta della giornata: la salita per l'immenso ghiaione della Rendina, fino alla Capanna di Sevice.

Ormai conosco bene questo sentiero anche se per la maggior parte delle volte l'ho fatto a scendere e, solo due volte a salire.

L'attacco non è molto chiaro e, i pochi segni che ci sono si trovano all'interno del bosco, spesso coperti dalla vegetazione. Inoltre quello che sembra un sentiero evidente e largo, sulla destra di quello che devo percorrere, indice all'errore, come mi è successo la prima volta.

Aiutandomi col GPS trovo il primo segno, nascosto da una siepe e una poco evidente traccia che però, dopo qualche metro si apre consentendo di proseguire in sicurezza.

Supero velocemente il tratto nel bosco e, esco allo scoperto alla base di questo immenso anfiteatro glaciale. Il sentiero si impenna senza pietà e, come se non bastasse la pendenza, ci si mette anche la ghiaia. Gli scarponi faticano a trovare una presa stabile e la progressione diventa complicata.

Ma oggi, non ho velleità corsaiole e affronto la salita con calma e tranquillità, superando alla fine tutti i tratti scivolosi liquidando la Rendina, in un'ora circa di salita.

Mi fermo per una seconda breve sosta, mangio e bevo qualcosa prima di affrontare il successivo tratto di salita fino alla cima.

Si riparte subito i salita ma stavolta su un facile sentiero e, rapidamente super i 200 metri circa della prima salita, raggiungendo quota 2320 dove il sentiero spiana.

Si viaggia ora alternando tratti in piano, leggere salite e discesette fino ad arrivare di fronte alla piramide terminale del Velino.

Supero una prima impennata, di una ottantina di metri che arriva al bivio per il Cafornia. Manca solo la ciliegina finale ma sono solo cento metri di ripida ma facile salita e, finalmente, alle undici e trenta circa sono in vetta.

In vetta al Velino

Il programma prevedeva di ripartire dalla cima a mezzogiorno e, a questo punto posso rilassarmi. Mangio la barretta e la frutta rimaste, accompagnate da un sorso di Genziana, per benedire il tutto e mi godo una cima stranamente deserta, nonostante sia un bel Sabato di fine Luglio.

Intanto è quasi mezzogiorno, e mi preparo per ripartire. Ripongo le mie cose nello zaino e mi accingo a partire quando arrivano altri quattro escursionisti e, in mezzo a loro riconosco Christian, con il quale, di recente, sono stato sul Gorzano.

È una piacevolissima sorpresa. Ci intratteniamo a fare due chiacchiere sulle rispettive escursioni, immancabili autoritratti di vetta e, infine, dovendo fare più o meno la stessa strada per tornare alle auto, decidiamo di proseguire insieme fino a Passo le Forche.

Per assecondare Christian, bisognoso di accumulare qualche metro di dislivello in più scendiamo fino all'imbocco del Vallone della Chiave e affrontiamo il Costognillo dal punto più basso per poi proseguire, sempre lungo la cresta e fare altrettanto col Monte di Sevice, dove arriviamo una quarantina di minuti dopo aver lasciato il Velino.

Ormai è fatta e rimane soltanto la discesa. Raggiungiamo velocemente l'imbocco del Vallone di Sevice e la fonte dove sfruttando il misero rivolo d'acqua riempiamo un paio di bottigliette per la parte rimanente di discesa.

Dalla fonte, per il sentiero 2A raggiungiamo la cresta del Rozza e iniziamo la veloce e divertente discesa sul bordo della Valle di Teve, che da qui è veramente impressionante.

Si scende veloci ma con la quota che cala, cala anche il vento, e la temperatura sale. Alle due e mezzo arriviamo a Passo le Forche. Saluto Christian che gira a sinistra per tornare a Santa Maria in Valle, mentre io prendo a destra, per Cartore.

Mi rimangono gli ultimi tre chilometri di strada sterrata, facile e, in leggera discesa fino a Cartore. E, in poco più di mezz'ora li supero per arrivare all'auto poco dopo le tre, soddisfatto per questa bella escursione.

Mi libero dei vestiti sudati per indossarne di asciutti e riparto alla volta di Roma, dove arrivato a casa mi concedo il meritato Terzo Tempo con affettati, pane ed olio e, l'immancabile birrettina di fine escursione.

Grazie Christian per la compagnia durante la discesa.

Ed ora qualche foto di questa intensa giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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