2022-02-10 L'anello della Duchessa

2022-02-10 L'anello della Duchessa

Localita' di partenza – Cartore, Borgorose (RI)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.167045, 13.310778, 950 metri

Distanza percorsa – 19.90 Km

Salita accumulata – 1820 metri

Durata dell’escursione – 9 ore 20 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Solo un mese è passato da quando sono stato su questi monti ma il loro fascino resta immutato, ed è per questo che quando Stefano mi ha contattato per avere alcune informazioni sul giro da me fatto, non ho esitato nell'accettare il suo invito.

Eccoci quindi, a Cartore, pronti a partire quando sono quasi le otto in una bellissima giornata. Il percorso inizia nello stesso modo del precedente con salita per la Valle di Cesa seguendo la ripida strada fino alla quota di 1770 metri, dove la strada esce dal bosco e inizia a scendere verso le Caparnie.

Noi, invece, la lasciamo per girare a Sinistra, in direzione Nord - Est, verso la bella parete del Morrone.

La via continua in leggera salita fino ad arrivare a circa 1900 metri, dove la pendenza aumenta drasticamente. Prima di proseguire però, ci fermiamo e indossiamo i ramponi, visto che la neve non è ghiacciata ma è comunque dura.

Affrontiamo così la ripida parete, puntando al solito canalino posto a circa metà salita. La parte centrale, anche se breve, è molto impegnativa e divertente, con una pendenza decisa e con una neve molto compatta.

E nonostante l'impegno riusciamo anche a farci qualche bella foto.

Dieci e un quarto e, 2090 metri: siamo sulla cresta a pochi minuti dalla vetta del Morrone. Davanti a noi , quasi a poterlo toccare con un dito tanto il ciel è pulito, il Gran Sasso, bello e maestoso, sotto la coltre di neve che ancora lo ricopre.

Ci avviamo verso la vetta facendo attenzione alle buche fra una roccia e l'altra, causate dalla neve che rispetto ad un mese fa, ha iniziato a sciogliersi.

Raggiunta la cima in una ventina di minuti, ci fermiamo per qualche foto, prima di tornare sui nostri passi lungo la cresta per raggiungere Cima ZIS.

Sempre facendo molta attenzione ai tratti dove la neve non regge più col rischio di farsi male su qualche sasso, raggiungiamo Cima ZIS poco dopo le undici.

Anche quì breve sosta fotografica prima di ripartire per affrontare il divertente tratto di cresta che dalla vetta porta al Vado dell'Asina. Una cresta bella, ripida e senza molte insidie.

Arrivati al Vado, invece di scendere nelle vicinanze del Lago, come la volta scorsa, proseguiamo lungo la cresta, fino a raggiungere, poco dopo le dodici, la Punta dell'Uccettù.

Lasciato l'Uccettù iniziamo a scendere per arrivare alla sella che lo separa dalla Cimata di Macchia Triste.

Si ricomincia a risalire, affrontando una ripida parete, con neve molto dura, fino ad arrivare alla cresta Nord di Cimata di Macchia Triste. Da quì alla vetta ci vogliono solo pochi minuti, ed un'altra cima è conquistata.

Si riparte per puntare alla sella posta alla fine di Valle Fredda. E dalla sella nuova parete ripida da scalare fino al pratone posto sotto la cresta Est del Murolungo. Una piccola salitina fino alla cresta e via, verso la cima del Murolungo, cima che viene raggiunta alle due e venti circa.

Io e Stefano sul Murolungo

È ora di fermarci per la sosta pranzo ma in cima c'è vento: non fortissimo ma fastidioso. Allora scendiamo di qualche metro verso lo Iaccio dei Montoni fino a trovare un punto riparato. Finalmente ci possiamo godere qualche attimo di relax.

Si mangia qualcosa ma soprattutto si brinda alla bella escursione che stiamo facendo. Dopo la sosta si prosegue in discesa, verso Ovest ma solo dopo una puntatina alla vetta dello Iaccio.

È ora di togliere i ramponi visto che la neve è quasi del tutto assente lungo il percorso sulla cresta che andremo a seguire. Scendiamo velocemente lungo la bella e aerea cresta del Vignale, fino a raggiungere il bosco intorno ai 1700 metri di quota.

Lasciamo la cresta e iniziamo a seguire quello che rimane di questo antico sentiero: in alcuni punti qualche segno o qualche sparuto omino di pietra ci indica la via. In alcuni tratti invece, le indicazioni spariscono del tutto e la via viene scelta un po' a caso ma alla fine riusciamo a mantenere la rotta.

Raggiungiamo una piccola radura, primo punto di riferimento prima di rientrare nel bosco. Proseguiamo quindi cercando di rimanere su un sentiero che non c'è. Alla fine superiamo anche questo tratto e arriviamo ad un punto dove un panoramico affaccio sulla sottostante valle di Fua ci invita ad un minuto di sosta.

Ripartiamo con il sentiero che intanto si è fatto piu evidente e alla fine arriviamo sulla strada sterrata che arriva da Cartore, nei pressi di bocca di Teve.

Approfittiamo della stradina pianeggiante per sciogliere i muscoli provati da questa bella avventura e finalmente, poco dopo le cinque arriviamo a Cartore.

Non ci rimane che cambiarci con dei vestiti asciutti prima di ripartire ma sempre con la doverosa sosta al Bancone, per una meritata birra artigianale accompagnata da sfiziose patate fritte.

Grazie a Stefano per aver proposto questa bella escursione.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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