2021-04-26 Monte Velino da Cartore

2021-04-26 Monte Velino da Cartore

Localita' di partenza – Cartore, Borgorose (RI)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.167045, 13.310778, 950 metri

Distanza percorsa – 22.80 Km

Salita accumulata – 2050 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 50 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Dopo un mese e mezzo senza montagna per le restrizioni COVID siamo di nuovo liberi di muoverci fuori dal comune, il tempo promette bene e le montagne sono ancora piene di neve. Non si può rinunciare.

Sono solo e approfitto per partire presto, da Roma, alle prime luci dell'alba che mi accompagnano lungo l'autostrada deserta.

Uscito a Valle del Salto imbocco la stradina che porta a Cartore, con il Velino, maestoso e imbiancato, che incombe su di me. Lungo la strada una colonna di asini che viene condotta nel bosco per il trasporto della legna mi fa fermare un attimo. Ne approfitto per una foto prima di ripartire.

Parcheggio, mi preparo e parto. Sono passate da poco le sette quando lascio l'abitato per seguire la strada che porta a Bocca di Teve e poi a Passo le Forche direzione Sud - Est.

Al Passo, poco più di 1200 metri di quota, giro a sinistra per tornare in direzione Nord - Ovest, lungo il sentiero 3B che mi porterà sulla cresta del Monte Rozza, a destra della Valle di Teve.

La salita si fa più ripida ma senza esagerare. A quota 1500 metri circa raggiungo la cresta e di nuovo, brusco cambio di direzione, stavolta verso Est, in direzione del Monte Rozza.

Si continua a salire con una bella pendenza e intanto arriva la prima neve. Dura, compatta ma non ghiacciata. Mi sposto a destra del manto nevoso per salire sulle più comode roccette.

Si prosegue in falsopiano fino ad arrivare alla Capanna di Sevice da dove inizia la salita verso la omonima cima. La neve ancora tiene e si avanza senza problemi e senza necessità di usare la ferramenta.

Arrivo così sul Sevice. Sono le dieci e trenta e sono in cammino da quasi tre ore e mezzo. Mi fermo in vetta qualche minuto per un piccolo panino, per coprirmi e per indossare i ramponi, anche se si potrebbero evitare ma alla fine danno sicurezza.

Scendo dal Sevice per dirigermi sul vicino Costognillo, così, tanto per un saluto a questa piccola vetta situata in mezzo al Sevice e al Velino, prima di affrontare la piramide terminale del Velino.

C'è una bella neve, alta, dura e portante e non ghiacciata. Si sale bene e alle undici e mezzo sono in vetta al Velino

Io, sulla vetta del Monte Velino

È la vetta che in assoluto ho scalato più di tutte le altre e rimane sempre la mia preferita. C'è tanta neve e la Madonnina, completamente sepolta dalla neve, non si vede. Anche il basamento della croce è completamente sepolto.

Mi fermo a godere della vetta e del magnifico panorama che mi circonda. Mangio un po' di frutta e mi concedo anche un brindisi, dedicato alla bellezza della montagna prima di ripartire.

Grazie al fondo nevoso scendo velocemente fino ad arrivare alla destra del Sevice, dal lato della vale di Teve. Sono in cima all'anfiteatro del Sevice. Inizio la discesa stavolta su neve alta e molle. A salirla sarebbe faticosissima ma in discesa aiuta e in pochi minuti raggiungo il bivio che scende a Capo di Teve per la Rendina.

Devo decidere se proseguire o ritornare sulla cresta del Rozza. Sul bordo non ci sono accumuli di neve, anzi si vede parecchio prato. Percorro qualche decina di metri fino ad arrivare all'inizio della ripida discesa. Decido che si può proseguire. Quella che in estate è una ripida e scomoda pietraia, ora, con la neve alta e soffice diventa quasi un divertimento.

Scendo praticamente lungo una linea dritta e arrivo, a fine discesa, ai margini del bosco. Anche quì la neve facilita non poco la discesa e alla fine arrivo a Capo di teve, quota 1650 metri circa.

Tolgo gli ormai inutili ramponi e mi preparo all'ultima salita che mi porterà fino al Malopasso, fra la Cimata di Macchia Triste e la cresta dell'Uccettù.

A metà salita ricompare la neve ma stavolta è alta e molle. Si avanza con qualche difficoltà ma ormai manca poco. Arrivo ai 1900 metri della sella e la via inizia a scendere leggermente. Cammino nella neve fino al polpaccio con qualche piccola difficoltà fino a raggiungere il Lago della Duchessa, ancora quasi del tutto gelato.

Supero il lago e arrivo alle Caparnie dove faccio l'ultima sosta prima della discesa finale per il Vallone del Cieco e la Valle di Fua, fino ad arrivare a Cartore, dopo quasi nove ore di bellissimo cammino in mezzo a queste bellissime montagne imbiancate.

Mi cambio con vestiti asciutti prima di mettermi in viaggio per tornare a casa dove farò il "terzo tempo" visto che purtroppo oggi il ristoro al Birrificio del Borgo osservava il riposo settimanale.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2021-04-26 Monte Velino da Cartore