2020-12-16 Cresta dello Iaccio e Murolungo

2020-12-16 Cresta dello Iaccio e Murolungo

Localita' di partenza – Cartore, Borgorose (RI)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.167045, 13.310778, 950 metri

Distanza percorsa – 12.00 Km

Salita accumulata – 1270 metri

Durata dell’escursione – 7 ore

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

È arrivata finalmente la prima neve e il desiderio di andare a vedere le montagne imbiancate è tanto, per cui, approfittando anche del meteo che è tornato buono, si va.

Insieme a Massimo decidiamo di fare un giro nei pressi della Duchessa, vista la relativa vicinanza a Roma e la possibilità di potersi muovere in ambito regionale, e in particolare il Murolungo dalla cresta di Iaccio dei Montoni che sta diventando ormai una classica.

Partiamo alle sette da Roma per essere a Cartore dopo un’ora circa di viaggio. Veloce preparazione e si parte. Il sole ancora si nasconde dietro alle montagne e la temperatura è vicina allo zero ma siamo adeguatamente coperti e si sta bene. Il cammino ci scalderà.

Iniziamo seguendo la stradina sterrata che va verso la valle di Fua seguendola per poche decine di metri prima di girare a destra, direzione Sud – Est, su un sentiero non segnato ma ormai ben conosciuto.

Superando un recinto di bestiame vediamo due bellissimi cuccioli di Maremmano che giocano nell’erba. Il tempo di uno scatto e si continua.

Lungo il cammino superiamo numerosi mucchi di legna e degli operai intenti al taglio delle piante che salutiamo.

Percorso circa mezzo chilometro, lasciamo il sentiero quando inizia a scendere per arrivare a Bocca di Teve e iniziamo a salire lungo il pendio alla nostra sinistra, direzione stavolta Nord – Est.

Stavolta il percorso è pulito per le operazioni di taglio degli alberi con un quasi sentiero, il percorso degli animali da soma.

Si sale così per un centinaio di metri, dritti per dritti, fino ad intercettare la traccia che arriva da Bocca di Teve per puntare stavolta verso Nord – Ovest. Il sentiero è evidente e segnato con molti omini in pietra.

Intanto superiamo la prima ora di cammino e raggiungiamo il belvedere: un bell’affaccio sulla sottostante Valle di Fua, posto a circa 1300 metri di quota.

Superato il belvedere la via comincia a seguire il filo di cresta e a diventare, a tratti, più ripida. Si prosegue lungo la salita fino ad avvicinarsi alla fine del bosco e alla neve. Abbiamo superato i 1600 metri circa e prima di affrontare il tratto successivo ci fermiamo per uno spuntino.

Sono le dieci e mezzo e ormai il bosco è definitivamente terminato. Il sentiero è sulla cresta che affaccia sulla sottostante Valle di Teve e l’affaccio è spettacolare, con le ripidi e scoscese pareti della valle e il Velino, totalmente imbiancato, che ci guarda.

È doverosa una pausa per fotografare e fotografarsi con la bellissima valle dietro di noi prima di ripartire.

Ci rimettiamo in cammino e, mentre si sale, un ombra veloce ci passa accanto. Ci voltiamo verso l’alto per rimanere incantati dalle evoluzioni di uno stormo di Grifoni che stanno roteando sopra di noi.

Ripartiamo avendo davanti la cresta completamente visibile fino allo Iaccio. La neve è presente sulla nostra sinistra, versante più in ombra, mentre comincia ad essere quasi sciolta sul filo di cresta più assolato, consentendoci una progressione non troppo faticosa se non in pochi punti dove c’è qualche accumulo.

Sono le dodici quando raggiungiamo la vetta di Iaccio dei Montoni, fine di questa bellissima cresta, resa ancora più affascinante dal bianco manto che la ricopre. Ci concediamo qualche foto ricordo con il Velino a farci da guardiano prima di ripartire per l’ultima salita, poco più di cento metri, che ci separa dalla destinazione finale, il Murolungo, che raggiungiamo in una ventina di minuti.

Io e Massimo sul Murolungo

È il momento della sosta. Si sta benissimo, con il sole che ci scalda mentre consumiamo il meritato pranzo, seguito dal solito digestivo a base di liquore di Genziana. Attorno a noi lo spettacolo, sempre bello e maestoso, delle cime imbiancate.

Mancano pochi minuti all’una quando ripartiamo per iniziare la discesa. Seguendo la cresta Est del Murolungo scendiamo di un centinaio di metri poco prima della fine della cresta, dove giriamo a sinistra per scendere nella valletta sottostante che passa sotto la parete Nord della montagna.

Qui lasciamo il sentiero estivo che riporta verso Valle Fredda e proseguiamo in direzione della ripida parete rocciosa. Arriviamo alla fine della spianata per trovarci di fronte alla ripidissima discesa, brutta e scomoda da farsi in estate ma bellissima e adrenalinica con la neve di oggi, alta e soffice, che permette di scendere senza nessun rischio di scivolata.

Piccozza alla mano, anche se inutile, ci tuffiamo lungo il ripido pendio fino ad arrivare dopo qualche breve tratto di salita e pianeggiante ma su neve alta, al sentiero che dal lago riporta alle Caparnie.

Da qui la strada è battuta dalle numerose persone che sono salite in questi giorni, dopo le nevicate e la progressione è facile e veloce.

Facciamo una breve sosta nei pressi delle Caparnie prima della discesa finale per il Vallone del Cieco e per la valle di Fua, per essere a Cartore alle tre, dopo sette ore di divertente cammino.

Veloce cambio di abiti e via, si torna a Roma, pronti per la prossima escursione.

Grazie a Massimo per la compagnia e per la disponibilità dimostrata in questa bela escursione.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

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