2020-06-13 Monte Corvo da S. Pietro allo Jenca

2020-06-13 Monte Corvo da S. Pietro allo Jenca

Localita' di partenza – Strada del Vasto Km 2.900, Fonte Cerreto (AQ)

Distanza percorsa – 21.00 Km

Salita accumulata – 2500 metri

Durata dell’escursione – 9 ore 12 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Il Monte Corvo, da qualunque versante lo si affronti, è una sfida decisamente impegnativa ma che non può assolutamente mancare nel carniere di un escursionista. Se poi decidi di farlo come lo abbiamo affrontato io e Augusto capisci cosa vuol dire raggiungere un obiettivo che mentre lo pensavamo sembrava esagerato.

Ed ora, procediamo col racconto di questa splendida giornata di montagna. Con Augusto arriviamo lungo la Strada del Vasto, al Km 2,900 dove inizia il nostro sentiero. Parcheggiata l'auto e indossati gli scarponi, si parte.

All'inizio del sentiero l'unica indicazione è una scritta di vernice sull'asfalto che indica la Sella di Malecoste e che conduce ad una comoda strada sterrata in decisa ma non esagerata salita.

Il passo è subito deciso e, in pochi minuti, arriviamo al bivio che, a destra porta alla Sella lungo il sentiero dedicato a Karol Wojtyla e che noi percorreremo al ritorno mentre a sinistra conduce al rifugio Le Veci.

Noi giriamo in direzione di quest'ultimo sempre lungo una via sterrata non eccessivamente ripida e lo raggiungiamo dopo circa mezz'ora di cammino.

Lo superiamo seguendo un sentierino in leggera pendenza per circa un Km fino ad arrivare a superare uno dei tanti fossi, Le Sbote, che scendono dalla montagna. Siamo a quota 1500 più o meno.

Lasciamo il sentiero e pieghiamo decisamente a destra, verso Nord, affrontando la ripida salita che ci porterà ad intercettare la strada che viene dalla sorgente dell'Acqua Bernardo a quota 1780 metri.

La strada, anche se è comunque in decisa salita permette di proseguire più velocemente fino a superare quota 2000, subito dopo lo stazzo posto all'inizio dei Piani di Camarda.

Lasciamo la strada e deviamo a sinistra (Ovest, Nord-Ovest) per il Monte Jenca che raggiungiamo accolti da una famigliola di Bovini, dopo meno di due ore di cammino.

La giornata è perfetta anche se qualche nuvola ogni tanto copre il cielo e qualche folata di vento gelido ci costringe a continui cambi di abito.

Rimaniamo in vetta pochi minuti prima di scendere ai Piani. Lasciamo il sentiero per Pizzo di Camarda e, a sinistra iniziamo la ripida discesa sul sentiero 115 verso la Val Chiarino e il rifugio Fioretti.

Il sentiero va giù ripido ma fortunatamente, anche se non molto frequentato, è ben tenuto .

Dopo il primo tratto entriamo nel bosco con il terreno che consente una divertente e veloce andatura di discesa e, alle dieci e trenta arriviamo al rifugio Fioretti.

Il primo obiettivo è raggiunto ma non siamo nemmeno a metà del percorso quindi una sosta ci sta tutta. Mangiamo qualcosa di dolce e della frutta e beviamo, approfittando della fontana del Rifugio prima di affrontare il gigante.

Lasciato il rifugio iniziamo la salita della difficile Cresta Ovest seguendo un comodo sentierino che sale obliquo e ci permette di superare agevolmente i primi cento metri. Ma è solo l'antipasto. Il sentiero finisce nel nulla e ci tocca deviare puntando la via di cresta.

La parte iniziale è ripidissima e soprattutto l'erba alta ostacola non poco la salita. Con qualche difficolta ci spostiamo alla nostra sinistra fino a trovare un tratto meno erboso e con qualche accenno di scalinatura che agevola la progressione.

Ci aspettano quasi mille metri di salita molto impegnativa e iniziamo ad affrontarla con un buon passo.

Trascorre la prima ora di salita quando arriviamo a quota 2100 metri. Metà salita è fatta ma, nonostante la pendenza sia diminuita leggermente, la fatica si fa sentire.

Stringo i denti e continuiamo facendo qualche secondo di riposo ogni tanto con la scusa delle foto, visto anche il paesaggio spettacolare che ci si para davanti.

La pendenza rimane severa fino ai 2300 metri per diminuire leggermente nell'ultimo tratto di duecento metri che ci separa dall'anticima Ovest del Corvo, che raggiungiamo poco prima delle dodici.

Rapida sosta per qualche foto prima di ripartire. Il sentiero scende di pochi metri prima di risalire di nuovo ma stavolta con pendenze decisamente più scorrevoli in direzione della cima del Monte Corvo, che raggiungiamo poco dopo l'una.

Io e Augusto in cima al Monte Corvo

La soddisfazione è enorme e, dopo la foto di cima, ci sistemiamo al riparo dal fresco venticello che spazza la cima, per consumare il pranzo ma soprattutto per brindare con Nocino e Limoncello alla bella escursione che stiamo vivendo, prima di ripartire.

Ripartiamo lungo il sentiero normale che scende alla sella di Monte Corvo, socializzando con un gruppo di escursionisti dell'Aquila che è salito dalla Grotta del Capraro e con loro facciamo un tratto di strada insieme.

Superata la Sella lasciamo il sentiero principale e, aggirando la Cima Falasca, raggiungiamo, in località le Pozze, il sentiero che riporta alla Sella delle Malecoste, sotto la Forchetta della Falasca.

Il sentiero si snoda lungo un immenso ghiaione sotto l'imponente cresta rocciosa delle Malecoste. Questa cresta è veramente impressionante con le sue rocce affilate e incombe lungo tutto il nostro cammino.

Alla fine arriviamo ai 2229 metri della Sella delle Malecoste dove facciamo l'ultima sosta. Ora non rimane che affrontare i mille metri di ripida discesa che ci riporteranno alla macchina. Seguiamo per un tratto il sentiero ma in più di un'occasione sparisce e ci costringe alla discesa a occhio sull'erba.

Però abbiamo la giusta medicina capace di rinfrancarci dalla grossa faticata: una buona e fresca birra a Fonte Cerreto, accompagnata dall'immancabile tagliere di salumi locali.

Una vera goduria dopo una simile faticata. Alla fine tutto va bene e fra un pezzo di sentiero e una pista di erba e sassi, in un'ora e mezzo di faticosa discesa, arriviamo alla conclusione di questa splendida e impegnativa escursione.

Grazie Augusto, per questa escursione veramente spettacolare che mai avrei pensato di poter affrontare.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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