2020-06-01 Il Monte Velino da Cartore

2020-06-01 Il Monte Velino da Cartore

Localita' di partenza – Cartore, Borgorose (RI)

Distanza percorsa – 21.70 Km

Salita accumulata – 2100 metri

Durata dell’escursione – 7 ore 48 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Dopo questa lunga astinenza dalla Montagna qualche giorno fa siamo tornati sugli Ernici, riguadagnando un minimo di normalità ma a me mancava un escursione con la E maiuscola da fare in solitaria, come non ne facevo da tanto tempo.

Le limitazioni alla circolazione ancora impongono il confine regionale come quello da non superare e allora che fare?

L'idea giusta me la da l'amico Alessandro con un giro da lui fatto che mi solletica non poco. E così ci proviamo.

Parto presto da Roma e arrivo a Cartore, rigorosamente nel Lazio, poco prima delle sette e dopo essermi preparato mi metto in movimento. La giornata è piacevolmente fresca e totalmente serena.

Prendo la sterrata che porta alla Valle di Cesa e, dopo pochi minutiarrivo al bivio dove inizia il sentiero della Valle di Fua. Il sentiero si fa subito ripido e faticoso. Inoltre le recenti piogge lo hanno reso viscido e scivoloso ma riesco a tenere un ottimo passo.

Arrivo dove il sentiero lascia la valle e si inerpica ripidamente sul lato sinistro della valle. Passato il primo tratto ripido il sentiero spiana e si arriva al canalino roccioso dove è presente una catena come corrimano.

Qualche foto e si riparte con la via che si alza di nuovo sotto i miei piedi. Affronto il tratto più ripido fino ad arrivare alla fine del bosco dove la pendenza diventa più dolce.

Alle otto circa arrivo alle Caparnie, le supero e punto verso il lago della Duchessa che raggiungo dopo un'ora e mezza di cammino dopo la partenza. Qualche foto ricordo e proseguo, aggirandolo sulla sinistra.

La salita rimane piacevole e senza pendenze esagerate, il passo si mantiene veloce e intorno alle nove raggiungo il punto più alto, a Nord della Cimata di Macchia Triste, che vedo alla mia destra.

Da quì inizio a scendere e raggiungo il Malo Passo, circa cento metri più in basso. La discesa diventa ora più ripida e impegnativa, portandomi fino ai 1650 metri di Campo di Teve, nel vallone omonimo. Lo attraverso e ricomincio a salire sull'altro lato della valle.

Il sentiero non è molto evidente ma la traccia GPS dell'amico Alessandro viene in mio aiuto. Si sale nel bosco senza un vero sentiero ma dopo la parte iniziale i segni diventano evidenti e numerosi. Esco dal bosco a quota 1750 metri per proseguire su ripidi ghiaioni ma con il sentiero che miracolosamente appare, mitigando la difficoltà della salita che, procede fino a quota 2130 non lontano dalla Capanna di Sevice.

Mi lascio la Capanna alle spalle e, seguendo il sentiero numero 3 punto deciso verso la mia meta che si staglia imponente davanti a me.

C'è neve, caduta in questi giorni di mal tempo ma non è assolutamente fastidiosa, anzi dona al paesaggio un aspetto decisamente caratteristico e non usuale per questo periodo.

La fatica della lunga salita si fa un po' sentire ma ormai ci siamo. Manca solo la piramide finale del Velino: quasi duecento metri di salita non difficile e finalmente, dopo quattro ore e mezzo sono in vetta alla montagna che forse è la mia preferita.

Io, sulla cima del Monte Velino

Dopo esserci salito tante volte quella di oggi è la più bella perchè è la prima impegnativa e perchè viene dopo questo strano periodo che abbiamo superato.

Mi fermo a mangiare e, mi concedo anche un brindisi col mio Nocino prima di riscendere.

Per la discesa seguo il sentiero dell'andata fino al bivio con il sentiero 3A per il Monte di Sevice che raggiungo velocemente e senza particolare fatica. Pochi secondi per una foto prima di scendere velocemente alla capanna di Sevice dove insieme a me scende anche la nebbia.

Per il ritorno salgo sulla cresta del Monte Rozza dietro alla Capanna e da li seguo il sentiero segnato che passa sul filo di cresta. Veloce capatina sulla cima del Monte Rozza e poi si prosegue.

Intanto la nebbia si alza e lo spettacolo della Valle di Teve, alla mia destra, mi lascia, come sempre, senza fiato.

Il sentiero scende rapido e veloce fino a 1540 metri di quota. Quì il sentiero devia verso sud per arrivare a Passo le Forche e poi tornare indietro a Cartore, facendo un largo giro vizioso. Sulla carta avevo visto che invece c'era una traccia che proseguiva lungo la cresta fino a Bocca di Teve.

Ci proviamo: lascio il sentiero e inizio a scendere ma il sentiero, se c'era, ormai è sparito. Seguendo la traccia del GPS scendo più o meno con difficoltà in mezzo al bosco per fortuna quasi mai impenetrabile. Solo qualche passaggio più ammacchiato mi costringe a qualche deviazione ma alla fine, con parecchia fatica riesco a raggiungere la strada sterrata, a quota 1060 metri.

Ormai è fatta. Cammino velocemente lungo la stradina e in pochi minuti raggiungo Cartore dove mi aspetta l'auto.

Il giro è stato veramente bello, a parte il tentativo di scorciatoia non molto riuscito ...

Grazie ad Alessandro per l'idea e per la traccia GPS.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2020-06-01 Il Monte Velino da Cartore