2018-12-11 Il Monte Corvo

2018-12-11 Il Monte Corvo

Localita' di partenza – Masseria Cappelli, diga di Provvidenza (TE)

Distanza percorsa – 13,20 Km

Salita accumulata – 1430 metri

Durata dell’escursione – 7 ore 30 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Quando Francesco propone un’escursione ma soprattutto quando l’obiettivo è il Monte Corvo non si può dire di no. E infatti, anche stavolta, il risultato è stato eccezionale.

Ci vediamo a l’Aquila molto presto e da li, seguendo la statale per Teramo fino alla diga di Provvidenza, ci dirigiamo al punto di partenza, la Masseria Cappelli, all’inizio della val Chiarino.

Lasciamo l’auto nei pressi della costruzione e ci incamminiamo sulla stradina sterrata, ancora imbiancata dalla neve scesa nei giorni precedenti.

Il sole è ancora nascosto dietro le montagne e il cielo ha un colore bianco latteo ma già lascia presagire la bella giornata che ci aspetta. Fa molto freddo ma fortunatamente non c’è vento, noi siamo adeguatamente coperti e dopo qualche minuto a passo veloce iniziamo a scaldarci.

Attraversiamo il tratto all’interno del bosco fino ad arrivare alla statua della Madonnina, posta lungo il sentiero mentre alla nostra sinistra l’imponente cresta Ovest si mostra in tutta la sua maestosità.

E intanto, dopo una mezz’ora di cammino siamo al rifugio Fioretti con il sole che comincia a tingere di rosso le cime intorno a noi.

Continuiamo il nostro cammino seguendo la strada sterrata che conduce allo Stazzo di Solagne. Dietro di noi, intanto, il sole comincia a scaldare la valle e, in lontananza, iniziamo a scorgere il lago di Campotosto.

Arrivati allo stazzo, la strada diventa un sentierino che comincia a confondersi sotto il manto nevoso, sempre più consistente.

Finalmente il sole comincia a farsi vedere da dietro le imponenti creste rocciose che ci circondano ed inizia a riscaldarci, e noi lo aiutiamo con un buon sorso di tè bollente, sempre gradito in queste situazioni.

La neve intanto diventa più consistente e anche più dura. Siamo quasi in vista della sella di Monte Corvo e, prima di affrontare le pendenze più impegnative, calziamo gli indispensabili ramponi.

Ci siamo: iniziamo a salire verso le imponenti rocce del monte Corvo. La neve è dura ma non così ghiacciata da dare problemi. Comunque bisogna fare molta attenzione. La pendenza è severa e la possibilità di scivolare c’è sempre.

Superiamo il primo tratto impegnativo e ci troviamo sulla cresta Est del corvo, sotto la formazione rocciosa che Francesco mi dice chiamarsi Melanzana.

Il paesaggio che ci circonda è spettacolare e ci ripaga delle fatiche e dei sacrifici che si affrontano per venire fino a qui. Intanto, mentre ci rilassiamo qualche momento prima di affrontare il tratto finale, due persone scendono dalle rocce davanti a noi: “questi so’ di mestiere” dice Francesco osservando le due figure che scendono agili dalle rocce innevate e infatti, poco dopo, uno dei due ci saluta. È Paolo, nostro amico ed esperto conoscitore di montagna, insieme all’amico Ivan.

Loro hanno appena raggiunto la vetta del Corvo passando dalla cresta Ovest ed ora si accingono a scendere dalla valle Chiarino.

Saluti, strette di mano e foto di gruppo prima di salutarci.

Lasciati i nostri amici proseguiamo per gli ultimi metri di salita, ripidi e impegnativi ma ormai ci siamo. Pochi minuti e siamo in cresta e davanti a noi, coperta da una discreta quantità di neve ghiacciata, la croce del Monte Corvo.

Io e Francesco sulla vetta del M. Corvo

Felici e soddisfatti per la bella salita ci concediamo agli obiettivi delle nostre fotocamere, ci godiamo le bellezze delle montagne intorno a noi e, dopo il consueto brindisi a base di Genziana, ripartiamo.

Per il ritorno, ci incamminiamo lungo la cresta Ovest seguendo i passi di Paolo e Ivan che ci hanno preceduto in salita.

Su neve facile e sufficentemente compatta scendiamo velocemente prima di affrontare l’ultima salitella fino alla cima Ovest del corvo e quindi, di nuovo giù rapidamente sulla neve che agevola il nostro cammino.

Arriviamo in fine all’inizio del tratto più ripido e difficile della giornata: la cresta diventa molto frastagliata e, le rocce che sono lungo il sentiero, con la neve, diventano ancora più insidiose. La discesa su terreno misto deve essere affrontata con i ramponi ancora calzati e la concentrazione deve essere al massimo.

Superiamo qualche saltino di roccia ma fortunatamente senza problemi. Arriviamo così dove la neve finisce … o quasi.

La discesa ora su erba bagnata e scivolosa con qualche chiazza di neve ancora presente diventa ancora più insidiosa. Piccozza alla mano ogni passo va ponderato con attenzione per evitare guai proprio alla fine.

Però tutto va bene e raggiungiamo indenni la strada sterrata all’inizio del bosco. Ormai manca poco e velocemente raggiungiamo la Masseria e l’auto, dopo poco più di sette ore di bellissimi panorami, pronti per il ritorno a casa.

Grazie Francesco che come sempre riesce a proporre bellissime escursioni che lasciano il segno.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2018-12-11 Il Monte Corvo