2018-07-21 Il Bivacco A. Bafile

2018-07-21 Il Bivacco A. Bafile

Localita' di partenza – Piazzale dell'albergo di Campo Imperatore (2142 m.) (AQ)

Distanza percorsa – 10,00 Km

Salita accumulata – 770 metri

Durata dell’escursione – 4 ore 50 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Sono passati una decina di giorni dalla bella uscita fino al Bivacco A. Bafile ed eccoci di nuovo diretti a questo bello e caratteistico rifugio situato sulla montagna più alta dell’Appennino.

Questa volta con me sono Cristina, Daniele e Massimo, tutti e tre alla loro prima volta su questa via.

Arriviamo a Campo Imperatore, nel piazzale dell’albergo che sono passate da poco le otto e già trovare parcheggio è un problema. Come tutte le estati questa zona è molto, forse troppo affollata di escursionisti qualche volta anche un po’ improvvisati.

Solita preparazione e partenza lungo il sentiero che, passando a sinistra dell’osservatorio inizia a salire verso il Duca degli Abruzzi. Il tempo è buono e c’è il solito vento spesso presente da queste parti ma non è fortissimo e arriiva da Ovest per cui, ci è già capitato, dovrebbe sentirsi solo dalla sella di Monte Aquila fino all’inizio della salita al Sassone.

Pochi passi di salita e arriviamo al primo bivio dove lasciamo la via per il vicino rifugio e, girando a destra in direzione della Sella, iniziando a percorrere il sentiero in leggera salita che si snoda davanti a noi.

Ci sono tanti escursionisti ma fortunatamente si procede senza problemi. Poco meno di un chilometro e il sentiero piega a sinistra, e davanti a noi appare di nuovo la mole del Corno Grande con le sue cime e, appena visibile sul lato destro, il puntino rosso che vogliamo raggiungere.

Proseguiamo ancora in leggera salita fino a raggiungere dopo poco un tratto più ripido, a zig zag che porta ai 2335 metri della Sella che raggiungiamo poco prima delle nove. Pochi secondi di sosta prima di proseguire in direzione Monte Aquila e Sassone. E un po’ di vento ricomincia a farci compagnia anche se non fastidioso, anzi, anche un po’ piacevole.

Continuiamo alternando tratti in leggera salita a tratti più ripidi, superiamo il bivio per la normale e quello per il monte Aquila fino ad incontrare un grosso nevaio che ancora resiste all’Estate. Qualche foto e procediamo, avvicinandoci al tratto di salita per il Sassone. Purtroppo però il vento inizia a farsi sentire più forte e fastidioso. Confidando nella sua direzione che dovrebbe farci fare il tratto tecnico al coperto proseguiamo cercando di resistere alle raffiche che si fanno sempre più forti, fredde e fastidiose.

Arrivati sotto al Sassone, dove speriamo in un po’ di riparo ci vediamo costretti ad accelerare in quanto qui l’aria si incanala in maniera ancora più fastidiosa. Il tratto di cresta che da sopra al Sassone porta al bivio fra Direttissima e Bafile è un Calvario e lo facciamo per inerzia solo nella speranza di trovare riparo una volta arrivati.

Finalmente riusciamo a raggiungere un riparo che ci consente di fermarci a riflettere, al riparo dal vento. Incrociamo due ragazzi che provengono dalla ferrata e ci confermano che il vento è si di intensità minore ma a tratti c’è.

Una rapida occhiata reciproca e alla fine, Daniele e Massimo che, anche se non hanno mai raggiunto il Bafile hanno comunque esperienza di progressione in ferrata decidono di provare a proseguire. Per Cristina sarebbe invece la prima ferrata e, affinchè non diventi pure l’ultima in quanto anche se semplice, questa via richiede calma e soprattutto la possibilità di affrontarla in maniera “didattica”, la convinco a lasciar perdere e a tornare indietro, cosa che di per sè è già una grande prova visto che il vento non accenna a calmarsi.

Nonostante il dispiacere alla fine si convince a scendere, imparando che la montagna insegna anche a saper rinunciare, anche quando si è vicini alla meta: e così ci incamminiamo per tornare verso la sella di M. Aquila.

La fatica è tanta e il vento ci fa soffrire. Non riusciamo nemmeno a parlare. Lungo la via incontriamo numerosi escursionisti che ci chiedono come sia il vento in alto e, dopo le nostre spiegazioni alcuni decidono di tornare indietro. Superato il nevaio si comincia a stare un po’ meglio ma non possiamo fermarci perché comunque il vento rimane fastidioso.

Finalmente raggiungiamo la sella e, una volta iniziato il sentiero di discesa, dopo pochi metri troviamo riparo. Stanchi ma non per la strada percorsa ci fermiamo per mangiare e bere qualcosa ma soprattutto per assaporare l’assenza di vento.

Intanto Massimo e Daniele proseguono la loro progressione e, percorrendo tutta la via ferrata riescono finalmente a raggiungere il Bivacco Bafile.

Massimo e Daniele al Bivacco Bafile

Soddisfazione reciproca per questo traguardo rincorso per due anni, da quando lo facemmo noi per la prima volta. Però giusto il tempo di una foto che devono ripartire di corsa in quanto sta iniziando a piovere. Solo che mentre dove siamo noi, al riparo, sono gocce innocue, in alto sono proiettili scagliati dal vento che rendono anche scivolosa la roccia.

Intanto noi ci rimettiamo in cammino e raggiungiamo il parcheggio dove, per ingannare l’attesa mentre aspettiamo i nostri compagni, andiamo a visitare i vecchi impianti dell’antica funivia.

Massimo e Daniele sono invece sulla via del ritorno e alla fine arrivano anche loro al parcheggio, contenti come bambini dopo aver scartato i regali di Natale. Facciamo in macchina il brindisi che avremmo voluto fare al Bivacco (solo rimandato …) prima di ripartire per Roma ma non senza un meritato gelato al solito bar di Camarda.

Grazie Cristina, Massimo e Daniele per la bella compagnia.

Un saluto particolare va invece ad Agostino, che a causa di un piccolo incidente rimediato durante la sua vacanza in Grecia, oggi non ha potuto essere dei nostri. Grande Ago, rimettiti in forma che ci manca la tua saggezza.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2018-07-21 Il Bivacco A. Bafile