2018-04-20 Corno Grande per il Canale Centrale

2018-04-20 Corno Grande per il Canale Centrale

Localita' di partenza – Piazzale dell'albergo di Campo Imperatore (AQ)

Distanza percorsa – 9,00 Km

Salita accumulata – 1000 metri

Durata dell’escursione – 6 ore 10 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Ciao a tutti gli appassionati di montagna. Eccovi il racconto di un’escursione bella sulla cima più alta dell’Appennino, con una compagnia straordinaria.

La nostra meta è la vetta Occidentale del Corno Grande, in condizioni invernali per una via bella, difficile e di grande soddisfazioni, con l’autorevole guida di Paolo, un vero maestro della montagna che ci ha accompagnato con i suoi preziosi e mai superflui consigli in tutta sicurezza in questo bellissimo giro. Eccovi, da un suo scritto la descrizione della via:

“Una straordinaria alpinistica sul Canalone Centrale del Corno Grande con un gruppo di Amici che, nonostante fossero alla prima esperienza su queste pendenze, hanno culminato questa splendida salita ai 2912 metri della Vetta Occidentale. Bravi!

Il Canalone Centrale è situato sulla parete Est della vetta Occidentale. Fu scalato per la prima volta da Domenico D’Armi, Dario D’Armi, Alfredo Conte il 20 luglio del 1929, mentre la prima invernale è stata realizzata da Domenico D’Armi, Andrea Bafile e Luciano Fabiani il 3 marzo 1948. E’ il marcato canale che delimita a destra la parete Est. E’ ingombro di neve per buona parte dell’anno; d’inverno, ma soprattutto in primavera, si trasforma in una interessante salita con passaggi fino a 55°”

La nostra avventura inizia di buon’ora da Fonte Cerreto dove ci incontriamo per salire a Campo Imperatore con la funivia visto che la strada è ancora chiusa.

Arrivati al piazzale dell’albergo un gelido e forte vento ci accoglie preoccupandoci non poco ma ormai siamo in ballo …

Partiamo e l’andatura è subito elevata. Superato l’osservatorio arriviamo all’inizio del sentiero estivo ancora totalmente ingombro di neve ma riparato dalle gelide e forti raffiche. Decidiamo di passare da li e non dalla cresta soprastante. Seguiamo la linea del sentiero su un traverso con neve alta e molle fino ad arrivare in corrispondenza di uno spigolo dove, vista la pendenza elevata del traverso successivo, decidiamo di indossare i ramponi. Iniziamo a camminare con un minimo timore per i grossi balconi di neve prossimi al distacco che sono sulla cresta sopra di noi. Superato il tratto “balconato” fortunatamente non troppo lungo iniziamo a salire dritti verso la sella di Monte Aquila che raggiungiamo velocemente e senza problemi.

Il vento intanto si è fatto meno fastidioso. Ci muoviamo in direzione del Sassone e dell’attacco della direttissima. Superato il sentiero per monte Aquila iniziamo la ripida salita che porta al Sassone e al sentiero per il Bivacco Bafile. Una breve sosta per indossare imbraghi e kit ferrata, necessari per il prossimo tratto da affrontare. Dopo il lavori effettuati la scorsa estate ora la via ferrata inizia molto prima e la presenza della corda fissa ci da un’ulteriore sicurezza.

La progressione non è facilissima dovendo affrontare la roccia con i ramponi ai piedi in quanto ci sono anche diversi traversi innevati da affrontare. Incontriamo anche un tratto, per fortuna breve, dove la corda è coperta da neve ghiacciata e ci tocca superarlo staccati, cercando di fare sicura con le piccozze ma alla fine va tutto bene.

Arriviamo infine alla fine del tratto ferrato raggiungendo il largo canale innevato che dovremo iniziare a risalire. Di fronte a noi il Bivacco Bafile: sembra di poterlo toccare…

Siamo a 2616 metri circa e circa trecento metri di salita ci separano dalla vetta. Iniziamo a salire con Paolo che fa da apripista. Le pendenze sono veramente impressionanti ma le condizioni della neve ci aiutano tanto: non è dura o peggio ghiacciata da essere faticosa o pericolosa e non è così cedevole e ci sostiene bene quando procediamo salendo sui gradini formati da chi è in testa alla comitiva.

In meno di un’ora percorriamo questa bellissima via raggiungendo la cima. La soddisfazione è grande per la bella impresa e io in particolare sono molto contento per questa mia prima volta sul Corno Grande in queste condizioni.

Sul tetto dell'Appenino

In vetta ci fermiamo qualche minuto per le immancabili foto e per qualche minuto di riposo, prima di affrontare la difficile discesa per il Canale Bissolati, un lungo scivolo di neve, fortunatamente non ghiacciata, di circa quattrocento metri di dislivello fino al sentiero estivo della via normale.

Anche se la neve non è ghiacciata, la pendenza notevole impone prudenza e la discesa non viene sottovalutata: in alcuni tratti per maggiore sicurezza scendiamo disarrampicando aiutati dalle due piccozze. Alla fine tutto procede bene e ci troviamo finalmente alla fine della discesa. E’ fatta: ormai si tratta solo di camminare sulla neve ormai mollissima cercando di non farsi male in qualcuna delle numerose buche che ogni tanto si aprono sotto i nostri piedi.

Raggiungiamo la sella di Monte Aquila quindi percorrendo la ripida cresta di fronte a noi arriviamo al rifugio Duca degli Abruzzi e qui, dal sentiero ormai quasi del tutto pulito, il piazzale dell’albergo. Non ci resta che attendere la funivia per scendere a Fonte Cerreto dove ci aspetta un meritato “terzo tempo” presso il rifugio Mandolò a base di salumi locali e buonissima birra artigianale.

Grazie a Paolo per averci guidato in questa bella impresa con i suoi preziosi e mai superflui consigli e grazie a Ivan, Emanuele, Augusto e Francesco per la bella giornata di montagna trascorsa insieme.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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