2018-04-11 Direttissima ... con dietrofront

2018-04-11 Direttissima ... con dietrofront

Localita' di partenza – Piazzale dell'albergo di Campo Imperatore (AQ)

Distanza percorsa – 7,70 Km

Salita accumulata – 820 metri

Durata dell’escursione – 4 ore 40 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

L'invito di Francesco era per una di quelle escursioni a cui non si può dire di no: "andiamo a tentare il Corno Grande per la direttissima, in invernale?".

Ed è così che a distanza di pochi giorni mi trovo di nuovo a salire a Campo Imperatore per affrontare, prima volta in invernale, il Gran Sasso per la via Direttissima. Come tutte le prime volte di questo livello sono intimorito ma allo stesso tempo entusiasta per l'impresa che ci aspetta. E con questo spirito che, lasciata la funivia che ci ha appena portati ai 2140 metri dell'albergo, che partiamo per raggiungere il rifugio Duca degli Abruzzi, visto che il sentiero estivo per la sella di Monte Aquila non è praticabile in queste condizioni, anche per il timore dei numerosi e pericolosi accumuli di neve che lo sovrastano.)

Il tempo purtroppo contrariamente a Sabato non è buono: è nuvoloso ma non fa freddo, c'è poco vento e soprattutto non sono previste precipitazioni e quindi si può procedere. Affrontiamo così la ripida salita che ci porta sulla cresta del rifugio, a poco meno di 2400 metri. In cresta come sempre il panorama lascia senza fiato e ripaga della faticosa salita. Lasciato il rifugio dietro di noi percorriamo la stretta cresta coperta da uno spesso strato di neve e dove le numerose tracce trovate lo scorso Sabato sono state ricoperte da una recente nevicata. Inoltre la cresta presenta un curioso effetto "Cioccolato Kinder". Da un lato la neve è di un bianco candido, mentre dal lato opposto ha un colore tendente al cioccolato.

Superato il tratto più stretto e rischioso, la cresta si allarga e, rapidamente raggiungiamo la sella di Monte Aquila. Il sentiero estivo non è riconoscibile e salire da quel lato si conferma molto pericoloso. Proseguiamo velocemente per dirigerci all'inizio della ripida salita per il Sassone, lasciandoci alla nostra destra la via per Monte Aquila, e finalmente, a quota 2450 circa, raggiungiamo l'inizio della salita. La neve non ghiacciata ci consente un agevole salita senza bisogno dell'uso dei ramponi ma solo con la piccozza, non si sa mai.

Finalmente arriviamo ai 2620 metri del Sassone dove ci prepariamo ad affrontare i trecento metri di Direttissima che ci separano dalla vetta, indossando ramponi, casco e caso mai dovessimo assicurarci, anche l'imbrago.

Rispetto alla salita invernale siamo su tutto un altro pianeta: i numerosi gradoni di roccia che rendono la scalata relativamente facile ma soprattutto permettono di fermarsi ogni tanto a riposare, sono sostituiti da uno strato liscio, ripido e soprattutto duro di neve compatta: si sale con le punte dei ramponi e bisogna colpire forte la neve per avere un appoggio affidabile, e il tutto con l'aiuto di due piccozze per la progressione.

Saliamo, in queste condizioni, per una ventina di minuti raggiungendo quota 2700 metri ma arrivati quì la visibilità cala drasticamente a causa della nebbia e il vento comincia a far scendere dall'alto del canale un po' di neve fresca. In pochi attimi decidiamo che le condizioni non sono adatte per una salita in sicurezza e decidiamo di scendere prima che sia troppo tardi e a malincuore abbandoniamo la salita.

Siamo su un tratto molto ripido e la neve è dura per cui la discesa "di fronte" non è possibile per cui disarrampichiamo. Sono solo cento metri fino al Sassone ma sono i cento metri più faticosi che io ricordi. La neve è dura e tocca calciare decisi per avere un appoggio stabile con i ramponi e inoltre bisogna appoggiarsi molto sulle due piccozze col risultato che, arrivati al sassone, ho le braccia più stanche delle gambe ma ormai siamo fuori dalla parte difficile. Con molta attenzione proseguiamo il resto della discesa stavolta camminando normalmente fino ad arrivare alla fine della discesa.

Ci fermiamo per rimuovere gli accessori di sicurezza prima di ricominciare a camminare sui nostri passi per tornare a Campo Imperatore.

Sull'anticima Est del Portella un "selfie" tanto per documentare una vetta in questa giornata.

Selfie sull'anticima della Portella

Ripartiamo raggiungendo velocemente il rifugio dove, al riparo dal vento che arriva dalla piana, ci fermiamo per cosumare il pranzo, accompagnato dal solito digestivo che ci rinfranca dalla delusione per il non aver completato il tragitto ma, va benissimo così.

Il resto della discesa fino alla funivia è una formalità. E dopo la discesa a Fonte Cerreto e dopo esserci cambiati un doveroso terzo tempo a Camarda, per una fresca e ristoratrice birra.

Grazie a Francesco per la bella giornata trascorsa insieme in montagna.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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