2018-01-23 Monte Velino

2018-01-23 Monte Velino

Localita' di partenza – Peschio Rovicino, Forme (AQ)

Distanza percorsa – 12,70 Km

Salita accumulata – 1490 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 5 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Quando è arrivato il messaggio di Francesco non ho esitato nemmeno un secondo. Il tempo di organizzare la giornata lavorativa e ho risposto all’appello per una di quelle escursioni a cui non si può rinunciare.

Anche se con questa sono diciotto le volte che salgo sul Velino, ogni volta è un’esperienza diversa. Inoltre quella scelta era per me, per Francesco ma anche per Alessandro e Andrea una via di salita del tutto nuova quindi non si poteva dire di no.

Visti i personaggi coinvolti la partenza non poteva che essere prima dell’alba e così, alla fine, è stato. Appuntamento a Peschio Rovicino per la partenza, alle sei e mezzo con la luce delle macchine ad illuminare i preparativi prima di incamminarci per la stradina sterrata in lieve salita che, passando dal Casale dal Monte conduce fino a Fonte Canale. L’ideale per riscaldarsi prima della salita vera.

Dietro di noi il cielo comincia a preannunciare l’alba che sarà da li a poco mentre il Velino, comincia a farsi vedere alla luce del crepuscolo. La temperatura è alta per la stagione e per l’orario. Probabilmente è anche colpa della andatura decisamente sostenuta che stiamo tenendo.

Superiamo, aggirandola sulla destra, la pineta che si trova vicino alla fonte, fino a raggiungere la stradina che porta fino a Colle Pelato, anche questa ancora in lieve salita.

Siamo a Colle Pelato e, prima di infilarci nella pineta ci gustiamo il sorgere del Sole, dietro di noi.

Entrati nella pineta la strada sotto di noi inizia a salire in maniera più decisa e, con la pendenza inizia a farsi sentire un caldo abbastanza fuori stagione. Velocemente arriviamo al bivio fra i sentieri 4, 5 e 6. Si svolta a sinistra per il sentiero 5 che porta al Velino dalla cresta Sud – Ovest, sentiero che seguiamo fino a quota 1400 metri circa dove, in corrispondenza di un canalino ci fermiamo per indossare ramponi e elmetto, visto che da qui inizia la neve e con essa, la parte più tecnica.

Affrontiamo subito un tratto stretto e ripido ma ben innevato, con neve quasi ghiacciata che permette un ottima progressione e dove si rivela utile la seconda piccozza. La salita è impegnativa ma molto divertente fino a che il canalino si stringe e davanti a noi troviamo un salto di roccia verticale relativamente piccolo ma molto insidioso in quanto presenta pochissimi appigli per le mani.

Mi trovo ad affrontare per primo la salita riuscendo a trovare una via per superare le rocce e raggiungere di nuovo il tratto innevato.

A questo punto decidiamo di non rischiare e prendo la corda che avevo con me dopo che il saggio Francesco mi aveva chiesto di portarla, con un provvidenziale “non si sa mai …”

Assicuro la corda ad un masso appoggiato alla parete del canalino, lancio l’altro capo ai miei compagni e mi sistemo in maniera comoda per fare sicura. La corda da una mano più psicologica che fisica ai miei compagni di scalata permettendogli di superare il tratto insidioso più serenamente.

Dopo questo tratto adrenalinico il canalino si apre mostrando davanti a noi tutta la via fino alla cresta Sud – Ovest appena sotto alla cima. Difficoltà tecniche non ce ne sono più ma la pendenza si fa sempre più severa sfiorando, in alcuni tratti, anche i 40 gradi. Fortunatamente la consistenza della neve, nonostante l’esposizione a Sud e il sole forte e caldo (per un lungo tratto viaggeremo a maniche corte, manco fosse estate …) è perfetta. Mai ghiacciata da essere pericolosa, mai molle da farci sprofondare e faticare più del necessario.

Ed è così che circondati dalle imponenti rocce di questa bellissima e sempre affascinante montagna raggiungiamo la fine del canale ritrovandoci nel tratto finale del sentiero 5, sulla cresta Sud – Ovest, a pochi metri dalla cima. Sono le 11 e in pochi minuti raggiungiamo la croce del Velino. Fra foto di cima, selfie e live per accontentare i più multimediali, qualcosa da mangiare e soprattutto da bere restiamo sulla cima una trentina di minuti.

Un "selfie" sul Velino

Lasciato il Velino e, in compagnia di un freddo e fastidioso vento iniziamo la discesa per raggiungere il Cafornia, passando per la cresta di cima Avezzano. Alterniamo tratti ventosi, con temperature quasi polari a tratti più riparati dove si muore invece di caldo.

Finito il tratto più o meno in piano arriviamo sotto alla salita finale per il Cafornia dove il vento diventa decisamente forte e gelido ma ormai non ci ferma più nessuno. Pochi passi e siamo in cima per la solita serie di fotografie prima di ripartire.

Foto di cima sul Cafornia

Per la discesa optiamo per il ripido ma, con la neve, velocissimo sentiero 7A accompagnati da raffiche di vento violentissime che in più di un’occasione mettono a dura prova il nostro equilibrio.

Raggiunta la fine della neve ci fermiamo su una comoda e assolata roccia, ormai lontani dalle raffiche di vento per togliere i ramponi e a questo punto anche per un meritato panino. Ormai siamo vicini all’arrivo. Percorriamo un breve tratto del sentiero 7 per fonte Canale ma che abbandoniamo quasi subito a quota 1650 per seguire le tracce appena visibili di un vecchio sentiero (che in basso, scopriremo essere anche segnato … ) che ci porterà rapidamente sulla strada sterrata a metà fra il Casale dal Monte e Peschio Rovicino, e quindi in pochi minuti alla macchina concludendo così, dopo poco più di otto ore di marcia questa bellissima giornata in compagnia di Alessandro, Andrea e Francesco.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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