2017-03-31 L'Infornace per il Canale Rionne

2017-03-31 L'Infornace per il Canale Rionne

Localita' di partenza – Rifugio Racollo, SS17 Bis, bivio per S. Stefano di Sessanio (AQ)

Distanza percorsa – 13,50 Km

Salita accumulata – 910 metri

Durata dell’escursione – 6 ore 10 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Foto e descrizione dell’escursione

Prima di parlare di questa emozionante uscita volevo fare una considerazione sul fatto che nella vita in generale e, in montagna nel caso specifico, non si finisce mai di imparare.

Fra le imponenti rocce del versante Sud del Monte Infornace siamo stati accompagnati da Paolo, esperto istruttore CAI e guida alpina che oltre a dispensare utili e mai scontati consigli per affrontare le insidie del percorso, ci ha fatto percorrere un paio di varianti spettacolari, sia nella salita che nella discesa, aggiungendo quel pizzico di adrenalina e di sicurezza a una giornata perfetta.

Si parte da Roma che è ancora buio, come sempre quando sono presenti Francesco e Alessandro, per essere pronti, scarponi ai piedi, con l'orologio che segna le sette, dal rifugio Racollo, vicino all'omonimo laghetto. La piana di Campo Imperatore, ancora abbondantemente innevata, ci accoglie con una temperatura pungente ma tutto sommato piacevole. I primi raggi di sole, uniti alla mancanza di vento, si fanno sentire già dopo pochi minuti di cammino.

Ci dirigiamo, puntando decisi in direzione Nord, verso l'inizio del canale Rionne, situato tra il Monte Faeto (a sinistra) e la Canala (a Destra) percorrendo i circa tre chilometri di piana ad un passo decisamente spedito.

Sul manto bianco, in lontananza di fronte a noi, cogliamo il movimento di un animale: uno sguardo tramite i teleobiettivi delle fotocamere rivela che il quadrupede è un bel lupacchiotto che gironzola in cerca di prede.

Percorriamo il tratto di avvicinamento in circa un'ora prima di arrivare all'inizio del canale. Breve sosta per indossare gli indispensabili ramponi prima di proseguire. La neve non è ghiacciata ma è sufficentemente dura da essere scivolosa e da consentire un'agevole salita una volta attrezzati.

Intanto la temperatura comincia ad essere quasi estiva anche se dura poco. Dopo il primo tratto di salita raggiungiamo la presa d'acqua, a quota 1800 metri circa, e entriamo nel tratto in ombra del canale. Il caldo precedente sparisce ma lo sforzo della salita fa si che il freddo del canale non si faccia sentire più di tanto.

Affrontiamo così la parte più tecnica e spettacolare della salita, ascoltando avidi i consigli di Paolo e i racconti delle sue avventure.

Arriviamo così alla quota di 2300 metri circa, prossimi alla vetta, dove Paolo ci guida per la prima interessante variazione: Lasciamo il canale, percorso insieme a Francesco lo scorso anno, e puntiamo alla nostra sinistra, affrontando un pendio molto ripido fino a raggiungere una cresta ripida e affilata, appena sotto la cima. La vista è spettacolare e sembra di vedere un documentario sulle montagne Himalayane.

Lasciamo la cresta e affrontiamo un bellissimo traverso, alla nostra destra, ultimo sforzo prima della cima.

Siamo in vetta, gioia e congratulazioni reciproche e panorama da favola. Intanto veniamo raggiunti da Giorgio, che partito poco dopo di noi ha affrontato la salita con gli sci.

Dopo una breve sosta per le immancabili foto e dopo aver mangiato qualcosa, decidiamo di non affrontare la salita al Prena, viste le condizioni della neve ormai completamente allentata sul tratto soleggiato che ci separa dalla cima e ci prepariamo alla discesa. Percorriamo il primo tratto della via Cieri quando la nostra guida, Paolo, fa lasciare la via e ci fa deviare a sinistra lungo un ripido ma tutto sommato comodo pendio vista anche la neve allentata. Lo stesso pendio, visto in estate, sarebbe stato considerato più uno strapiombo che una comoda discesa.

Scendiamo veloci e sicuri, sprofondando nella neve, fino ad arrivare a quota 2180 circa, dove incrociamo il percorso della Via dei Laghetti, che scende dal Prena. Le difficoltà di questa salita alpinistica sono annullate dalla molta neve presente, che livella i difficili salti di roccia, alttrimenti presenti in estate. A parte un paio di passaggi scoperti che richiedono qualche passaggio in disarrampicata, complicato ulteriormente dai ramponi, arriviamo alla fine della discesa, all'imbocco della Canala.

Piccola sosta per rimuovere i ramponi prima di affrontare il tratto finale lungo la piana, prima di raggiungere le auto. Non ci resta che cambiarci prima di raggiungere il paese di Santo Stefano, dove ci aspetta un interessante "terzo tempo" con birra e tagliatelle con zafferano e salsiccia.

Un ringraziamento a Augusto, Alessandro e Francesco per la bella giornata ma soprattutto a Paolo per aver condiviso la sua grande esperienza di Montagna.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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