2011-08-04 – Sentiero del Centenario

4 Ago 2011 - Sentiero del Centenario

Località di partenza – Strada per l'albergo di Campo Imperatore, Km 5,800 (1810 m.)

Località di arrivo – Fonte Vetica (1630 m.)

Distanza percorsa – 19 Km

Salita accumulata – 1710 metri

Durata dell’escursione – 10 ore e 56 minuti

E' Agosto, ed è tempo di Centenario. Per me ormai questo è il quarto appuntamento con questo percorso e insieme con Marco (il Presidente ZIS, navigato frequentatore del Centenario), Alba e Agostino, (che invece sono alla loro prima esperienza) mi preparo ad affrontare questa lunga e bellissima cresta che dal Vado di Corno ci porterà fino alla piana di Fonte Vetica

Quest'anno però le premesse non lasciano ben sperare perchè dopo aver lasciato un'auto a Fonte Vetica (punto di arrivo del percorso) durante l'avvicinamento alla partenza, situata vicino a Vado di Corno, inizia a piovere!

Comunque decidiamo lo stesso di partire e di arrivare almeno al Brancastello. Poi, li vedremo se è il caso di tornare indietro oppure di continuare, per cui, alle 7:30 dopo esserci preparati, partiamo lungo la comoda sterrata che ci conduce a Vado di Corno.

In mezz'ora raggiungiamo il vado dove una targa ci ricorda che il nome deriva dalla commemorazione dei 100 anni del CAI dell'Aquila (1874 – 1974) e che il sentiero è un "sentiero attrezzato" quindi occhio, non è per tutti.

Foto di rito vicino al cartello

e con il Corno Grande alle spalle.

A questo punto iniziamo il cammino lungo il sentiero che si snoda lungo la cresta, in direzione Est. Questa parte del sentiero è agevole: il sentiero è comodo e le pendenze non sono eccessive, se non nell'avvicinamento al Pizzo di San Gabriele, dove la strada si alza un po'.




Davanti a noi comincia a farsi vedere il Pizzo san Gabriele che, anche se fuori percorso, decidiamo di raggiungere per accontentare i collezionisti del Club dei 2000 metri.

Alle 9:00 circa raggiungiamo la prima cima della giornata, il Pizzo san Gabriele, a quota 2219 metri. Tutti in posa per la foto di cima e di nuovo in cammino.

Intanto il tempo peggiora e, intorno a noi le nuvole sono sempre più minacciose. Il vento è freddo e fastidioso e la possibilità di prendere pioggia e quindi di abbandonare il sentiero si fa sempre più concreta.

Comunque proseguiamo e poi, si vedrà

Con un'altra mezz'ora di cammino raggiungiamo la cima di Monte Brancastello, seconda cima della giornata a 2385 metri di quota dove ci fermiamo qualche minuto per le foto ricordo e per mangiare qualcosa.

Alle 9:50 ripartiamo in direzione delle Torri di Casanova. Il sentiero, anche se con qualche passaggio aereo sul filo di cresta è ancora semplice e poco impegnativo

Alle 10:20 circa raggiungiamo l'attacco della ferrata che conduce sulla prima Torre di Casanova, segnalata da una targa che intitola il tratto a Gianni Familiari.

Il tempo di preparare imbraghi e sicure e iniziamo la divertente salita e la successiva discesa lungo la via ferrata che ci permette di superare la prima torre, quindi poi su, verso la seconda torre.

Alle 11:00 raggiungiamo la terza cima della giornata, le Torri di Casanova, dove il cartello del CAI ci dice che siamo a 2368 metri.

Si prosegue su un sentiero evidente e ben segnato ma che non ha più nulla a che fare con il piacevole sentiero che si incontra fino al Brancastello. I passaggi aerei, dove bisogna usare spesso le mani e i tratti attrezzati si susseguono uno dietro l'altro. Il percorso è un continuo e snervante saliscendi e non permette di prendere un ritmo riposante di camminata per cui la fatica si moltiplica. Alle 11:40 raggiungiamo la forchetta di Santa Colomba, indicata da un cartello del CAI, a quota 2260 m.

Il sentiero continua fra tratti attrezzati e passaggi mozzafiato dove occorre prestare la massima attenzione ma che non risultano essere mai impossibili da superare anzi sono invece molto divertenti e ispirano a soffermarsi per scattare qualche foto spericolata.

Alle 13:00 raggiungiamo la quarta tappa della giornata, il Monte Infornace, a quota 2468 m. cinque ore e mezza dopo la partenza, che corrispondono più o meno a metà percorso.

Non c'è tempo per fermarsi a lungo perchè ci aspettano le ultime fatiche prima di raggiungere il Monte Prena.

Alle 13:50 raggiungiamo la nostra quinta cima, il Monte Prena a quota 2561 metri e qui è d'obbligo una sosta ristoratrice anche perchè il tempo è decisamente migliorato e il panorama sulla piana di Campo Imperatore da una parte e sul versante teramano dall'altra merita un momento di attenzione. Ripartiamo alle 14:15 e iniziamo la discesa verso il vado di Ferruccio che ci farà scendere di oltre trecento metri, per poi doverli risalire fino al Monte Camicia. Il primo tratto di discesa è su terreno friabile e richiede una grande attenzione, anche perchè la stanchezza comincia a pesare sulle gambe.

Raggiungiamo il Vado di ferruccio alle 15:10, più o meno in orario sulla nostra tabella di marcia.

Ormai il cielo è completamente sgombro dalle nuvole e ci prepariamo ad affrontare l'ultima impegnativa salita fino alla vetta del Monte Camicia.

Il sentiero è semplice, anche se ripido, nella prima parte mentre avvicinandosi alla vetta diventa franoso. Il pericolo di far cadere sassi è notevole e bisogna stare molto attenti. Nei passaggi all'interno dei canalini rocciosi gli appigli vanno saggiati bene prima di issarsi, perchè spesso cedono senza preavviso.

Fortuna che i tratti franosi non sono lunghissimi e fortunosamente non sono mai esposti.

Sono le 16:30, e dopo nove ore di faticoso cammino raggiungiamo la sesta cima, la più alta del tracciato: il Monte Camicia, a 2564 metri. Ormai ce l'abbiamo fatta. Agostino e Alba sono felicissimi per il loro primo centenario, ormai quasi concluso mentre io e Marco siamo soddisfatti perchè anche per noi, è come se fosse la prima volta. Alle 17:00 iniziamo la lunga e faticosa discesa, di quasi 950 metri, che ci porterà a Fonte Vetica, fine delle nostre fatiche.

Alle 18:30 arriviamo alle auto e siamo, come disse un caro amico al suo primo centenario, "sfatti ma soddisfatti". Una abbondante caraffa di bevanda ufficiale ZIS ci rinfranca dalle nostre fatiche.

Si riparte in direzione di Vado di Corno per recuperare l'auto lasciata li, alla partenza e lungo la strada non possiamo fare a meno di ammirare la lunga cresta che abbiamo appena terminato di percorrere.

Solo a farla in auto ci sembra interminabile ma siamo pienamente consapevoli che noi, l'abbiamo invece percorsa, e tutta a piedi!

Arrivederci al prossimo centenario, nel 2012.

Qui puoi scaricare la traccia del percorso in formato .plt e in formato .gpx

2011-08-04 Centenario

Qui puoi scaricare una monografia dedicata al sentiero del Centenario con ulteriori dettagli

Sentiero del Centenario – parte 1

Sentiero del Centenario – parte 2

Autore: Marco DT