2023-08-08 Corno Piccolo da Campo Imperatore

2023-08-08 Corno Piccolo da Campo Imperatore

Localita' di partenza – Parcheggio Albergo Campo Imperatore (AQ)

Coordinate e quota di partenza (WGS84) – 42.442925, 13.558347, 2100 metri

Distanza percorsa – 13.00 Km

Salita accumulata – 1040 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 6 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Massimo mi contatta per ripetere, a distanza di quasi cinque anni, la salita al Corno Piccolo partendo da Campo Imperatore ed io, ovviamente accetto volentieri.

Dopo un'oretta e mezza di viaggio arriviamo al parcheggio dell'Albergo di Campo Imperatore. Sono solo le otto e mezza e l'affollamento è già notevole ma del resto siamo in Agosto e questa località è molto gettonata.

Ci prepariamo velocemente e ci mettiamo in marcia. La temperatura è piacevolmente fresca. Il cielo è limpido e non c'è vento. Clima perfetto per questa escursione.

Superato l'osservatorio si percorre il sentiero che arriva alla Sella di Monte Aquila prima e che prosegue per la via Normale al Corno Grande.

Superiamo velocemente il primo tratto quasi pianeggiante fino alla ripida salita che porta alla Sella del Brecciaio.

Salita ripida e, causa brecciolino, anche scivolosa ma la superiamo indenni e arriviamo alla Sella del Brecciaio a circa 2500 metri di quota.

Ed ora, invece di ripetere il percorso della precedente escursione optiamo per la Via Ferrata dei Ginepri (Ex ferrata Brizio) che non avevo mai fatto e che dopo aver sentito degli amici per conoscerne lo stato, mi sono deciso ad affrontare.

La via presenta numerosi traversi più o meno pianeggianti, a tratti anche molto esposti, ma sempre molto sicuri grazie alle corde nuove posate di recente alternati a diverse discese di cui una veramente spettacolare, su una parete verticale attrezzata con gradini murati nella roccia.

L'inizio fa paura anche perché la corda si tuffa nel nulla e si riesce a vedere il primo gradino solo sporgendosi nel vuoto.

Alla fine della discesa arriviamo al canalone che è spesso ingombro di neve residua ma ormai si attraversa senza nemmeno deviare più di tanto in quanto il nevaio si è molto ritirato.

Affrontiamo gli ultimi tratti fino a raggiungere l'imbocco della Via Danesi.

La prima parte della salita è ripida lungo un canale detritico ma fortunatamente il sentiero risulta pulito e la salita procede senza problemi fino ad arrivare all'inizio della ferrata Danesi.

La prima parte è la più adrenalinica, lungo una parete verticale ma resa molto semplice dalle scale metalliche con le quali è stata attrezzata.

Basta assicurarsi bene e si sale in tutta sicurezza, riuscendo anche a liberare le mani per fare qualche foto dell'ascesa.

Arriviamo al vecchio passaggio sotto il masso incastrato, uno dei punti più spettacolari della vecchia ferrata, ormai quasi del tutto ostruito. La nuova ferrata aggira il passaggio sulla sinistra, su una bella parete obliqua esposta che non fa rimpiangere il passaggio nel buco.

Siamo ormai in vista della cima. L'ultimo tratto della ferrata passa fra giganteschi massi che sembrano volere scendere a valle da un momento all'altro.

E finalmente raggiungiamo il tratto finale della via Normale alla vetta. Non rimane che superare gli ultimi ripidi ma divertenti metri di salita per arrivare, poco prima dell'una, in vetta al Corno Piccolo.

Massimo ed io sulla vetta del Corno Piccolo

Ci fermiamo per uno spuntino e per l'immancabile brindisi in vetta allietati dallo splendido panorama che ci circonda. Si vede la vetta del Corno Grande, affilatissima più che mai, si vede il mare anche se con qualche nuvoletta.

Rimaniamo così per una ventina di minuti chiacchierando con altri escursionisti che intanto hanno raggiunto la vetta prima di ripartire.

Si scende percorrendo la via Normale ma che di Normale ha ben poco. Il sentiero, più o meno semplice, ogni tanto alterna dei passaggi dove bisogna disarrampicare facendo molta attenzione, anche perché non presenta nessuna sicura.

Anche qui c'è un bel passaggio sotto un masso incastrato, che si presenta più piccolo di quello che realmente è ma si affronta facilmente e da lìopportunità delle solite simpatiche foto.

E finalmente anche la via Normale finisce poco più in basso dell'attacco della Danesi. Si tratta ora di affrontare la salita più faticosa della giornata: sono quasi trecento metri di salita fino alla Sella dei Due Corni, prima e al Passo del Cannone poi, su terreno detritico.

Ma non abbiamo fretta. Piano piano superiamo anche l'ultimo ostacolo e quando sono le tre, circa, raggiungiamo i 2679 metri del Passo del Cannone.

Rimane qualche metro di divertente salita attrezzata e alla fine siamo ai 2715 metri, punto più alto del percorso. Il Corno piccolo è avvolto dalle nuvole, rendendo il paesaggio molto suggestivo.

Ed ora non rimane che affrontare la parte finale, con la discesa fino alla Sella del Brecciaio, prima e quindi la discesa dal Brecciaio.

E l'ultimo tratto, veloce e poco faticoso viene affrontato velocemente anche per sgranchire le gambe dopo le tante fatiche della giornata, per arrivare alla macchina dopo circa otto ore dalla partenza.

Ci cambiamo velocemente, anche perché l'aria è piuttosto fresca e ripartiamo per casa ma ovviamente solo dopo una sosta, a Camarda, per una birra e uno spuntino giusto per recuperare qualche liquido perso sulla montagna.

Ed ora, potete gustarvi le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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