2022-08-14 Monte Corvo da Fonte Cerreto

2022-08-14 Monte Corvo da Fonte Cerreto

Localita' di partenza – Parcheggio M. Simoncelli, Fonte Cerreto (AQ)

Coordinate e quota di partenza (WGS84) – 42.426399, 13.527457, 1148 metri

Distanza percorsa – 27.40 Km

Salita accumulata – 2650 metri

Durata dell’escursione – 9 ore 42 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Ancora una volta sui monti del Gran Sasso e questa volta si torna sul Monte Corvo, a distanza di due anni dall'ultima volta che sono salito su questa bella e impegnativa montagna.

Partiti con Augusto per andare sull'Intermesoli, da Fonte Cerreto, durante il viaggio chiacchierando è uscita la frase "ma perché non andiamo sul Corvo?".

E Corvo sia !!!

Ci muoviamo alle sette quasi in punto dopo la veloce preparazione e dopo un supplemento di colazione, dal parcheggio Simoncelli, a Fonte Cerreto.

Per la salita optiamo sul classico sentiero dei Valloni, sotto la funivia, sul quale c'è poco da dire visto che ormai è diventato una costante delle mie escursioni.

Poco meno di due ore e siamo a Campo Imperatore. Non sono ancora le nove e il piazzale è già stracolmo di auto, bancarelle, gitanti ed escursionisti.

Dopo una rinfrescata ai bagni da poco installati nel piazzale proseguiamo per il sentiero a sinistra dell'osservatorio e, velocemente ci dirigiamo verso Pizzo Cefalone.

Il sentiero di salita è riempito da un gruppo CAI piuttosto numeroso. Superiamo, con qualche difficoltà il gruppo, e arriviamo al bivio per la vetta che tralasciamo (la visiteremo al ritorno) per imboccare la cresta per la cima Wojtyla.

La folla che abbiamo trovato prima, qui sparisce e ci ritroviamo soli, con la sola nebbia a farci compagnia e a rendere il paesaggio spettrale.

Siamo sul tratto più delicato. Anche se l'ho affrontato numerose volte, l'attenzione è massima. Si cammina su una cresta affilata con pareti ripide e strapiombi. Gli errori non sono permessi.

Superato il tratto più aereo della cresta ci avviciniamo alla vetta dedicata al Papa Polacco. E intanto, il caratteristico "buco" che costituiva un'attrazione di questa cima, non esiste più, riempito da una frana piuttosto recente.

Saliamo allora dal sentiero che aggira lo sperone finale per fermarci nei pressi della grande croce per le foto di rito, prima di ripartire.

Dopo la Cima Wojtyla, la cresta si allarga e diventa quasi un'autostrada. Noi la percorriamo per pochi minuti prima di abbandonarla per scendere lungo la Costa dei Cinghiali. Qui il sentiero non esiste e, si naviga a vista, ma è impossibile sbagliarsi.

La discesa è ripida ma su una larga pista erbosa senza nessuna difficoltà tecnica, se non la grande pendenza.

Alla nostra sinistra, lo spettacolo della cresta delle Malecoste, che sembra la schiena di un antico dinosauro, ci accompagna per tutta la discesa.

Sul cammino incontriamo un antico ricovero pastorale, ancora in buono stato.

Proseguiamo con il terreno che intanto si è fatto molto meno ripido fino alla quota di 2000 metri circa.

Ed ora inizia il bello. Alla nostra sinistra, superata la Cima del Carabiniere, la Sella di Monte Corvo. Iniziamo la ripida salita che, superato il dislivello di trecento metri circa ci porterà alla sella.

Incontriamo qui diversi escursionisti che provengono dalla Val Chiarino, lungo il percorso classico per il Corvo.

Noi proseguiamo per il tratto più divertente e tecnico della salita, passando sotto "La Melanzana", caratteristica formazione rocciosa posta a circa metà dell'ascesa.

Superatala arriviamo al tratto finale e, finalmente, dopo poco più di cinque ore di cammino, siamo in vetta.

Sulla vetta del Monte Corvo

Come c'era da aspettarsi, non troviamo l'affollamento che invece affligge le cime più facili del Gran Sasso e ci possiamo godere la sosta in vetta (e il brindisi) in totale tranquillità.

Rimaniamo una ventina di minuti prima di rimetterci in moto. Per il ritorno seguiamo lo stesso percorso dell'andata: scendiamo alla Sella di Monte Corvo prima e verso il ricovero pastorale dopo.

Qui lasciamo il sentiero per risalire la Costa dei Cinghiali. Sono quasi quattrocento metri di dura salita quelli che ci aspettano ma in una quarantina di minuti li superiamo e ci troviamo di nuovo sulla cresta fra Le Malecoste e la Cima Wojtyla.

Siamo di nuovo sul sentiero. Superiamo la cima del Papa per puntare a Pizzo Cefalone che raggiungiamo in pochi minuti. La cima stavolta è stranamente deserta e riusciamo a fare le foto di rito in santa pace.

Ripartiamo, scendendo verso il sentiero sottostante per poi proseguire a passo deciso fino a raggiungere di nuovo il Passo del Lupo, dove iniziamo la discesa finale verso Fonte Cerreto, concedendoci solo una breve sosta alla Fonte della Portella, quota 1880 metri, per una meritate bevuta prima di ripartire.

Infine, dopo poco più di nove ore e mezza di cammino siamo di nuovo al parcheggio. Rinfrescatina e cambio di abiti e via, per il terzo tempo prima di ripartire per casa, felici e soddisfatti per come è andata questa bella scarpinata.

Grazie Augusto per la compagnia in questa bella e impegnativa escursione.

Ed ora qualche foto di questa intensa giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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