2022-06-27 Il Periplo del Corno Grande

2022-06-27 Il Periplo del Corno Grande

Localita' di partenza – Parcheggio Albergo Campo Imperatore (AQ)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.442925, 13.558347, 2100 metri

Distanza percorsa – 48,00 Km

Salita accumulata – 2490 metri

Durata dell’escursione – 10 ore 12 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Quello che vado a raccontare è un altro impegnativo percorso in vista dell'ormai prossimo UTGS di metà Luglio.

Con Augusto si voleva verificare, oltre che il nostro stato di forma, anche una parte del percorso che ci aspetta e, in particolare una variazione rispetto allo scorso anno nel tratto fra Forca di Valle e Cerchiara, non più su asfalto ma ora su sentiero.

Ci vediamo a Tivoli, alle cinque per essere a Campo Imperatore pronti a partireper le sette ... o quasi.

Ci mettiamo in marcia accompagnati da un fresco e forte vento che ci fa sperare in una giornata non afosa ma è solo una pia illusione.

Durante il viaggio in auto il termometro non è mai sceso sotto i venti gradi, nonostante i 2100 metri di Campo Imperatore e l'ora.

Percorriamo il sentiero che ci porta in pochi minuti fino al valico della Portella, scaldando i muscoli lungo la non difficile salita.

Al Passo si apre davanti a noi, l'immenso spettacolo della Val Maone. Siamo venuti per allenarci e approfittiamo della discesa per fare velocità, anche perché il terreno consente di correre senza problemi.

Nonostante le piacevoli distrazioni di questa spettacolare valle procediamo velocemente fino a raggiungere Prati di Tivo prima e il rifugio di Cima Alta, poi, quando sono le nove e dieci circa.

Fa caldo e sono solo le nove. In gara passeremo da queste parti molto prima e, speriamo, con temperature più basse.

Passato il rifugio, ci attardiamo su Cima Alta per contemplare lo spettacolo del paretone Nord del Gran Sasso che sovrasta questa zona.

Qualche veloce foto con la fotocamera del cellulare è d'obbligo, prima di ripartire.

Inizia ora una lunga discesa che dai 1600 metri circa di Cima Alta ci porterà fino agli 800 metri circa di Forca di Valle. Fa caldo e la corsa, aiutata dalla discesa ci fa sudare non poco.

Sono le dieci e quaranta quando raggiungiamo il centro abitato. Uscendo dal paese non seguiamo ovviamente la strada provinciale, fatta lo scorso anno ma il sentiero del nuovo tracciato, più luno di circa un chilometro.

Il sentiero è ampio e (apparentemente) ben segnato fino a che, ad un certo punto, guardando il GPS ci accorgiamo che abbiamo lasciato la traccia che avremmo dovuto seguire. Inoltre, l'ampia stradina sterrata sulla quale ci trovavamo, all'improvviso finisce in mezzo a sterpaglie e rovi.

Torniamo indietro fino a raggiungere il bivio, dove si lascia la stradina per uno stretto sentiero con un segno a malapena visibile, e riprendiamo il cammino.

Cominciamo a vedere l'abitato di Cerchiara e, di nuovo, ci accorgiamo di essere fuori traccia. Dietro front ancora fino a trovare la deviazione, stavolta ancora più nascosta e senza nemmeno un segno.

Si riparte. Raggiungiamo finalmente l'abitato di Cerchiara, passando sotto il gigantesco viadotto autostradale.

Nella piazzetta del paese, vicino ad una chiesa, troviamo una provvidenziale fontana. È il caso di una sosta. Mangiamo qualcosa ma, soprattutto beviamo tanto.

Ripartiamo, dopo ben dieci minuti di pausa e affrontiamo una ripida salita che ci porterà fino a quota 1050 metri circa dove inizia un lungo e caratteristico sentiero perfettamente pianeggiante con il quale arriveremo sopra a Casale San Nicola, viaggiando fortunatamente, all'interno del bosco, sempre al caldo ma almeno senza il sole che ci martelli in testa.

Finito il sentiero pianeggiante, inizia una ripida discesa, a tratti anche pericolosa, dove è necessario fare molta attenzione. Il sentiero affronta un traverso su ghiaia e detriti franosi e ci si deve aiutare con una provvidenziale corda posizionata a monte della via.

Arriviamo alla stradina sterrata che proviene dalla chiesetta di San Nicola e in pochi minuti arriviamo in paese. Seconda sosta obbligata alla fontana, dove durante la gara trovammo il ristoro, per rifocillarci e fare scorta di acqua.

Stavolta riempio anche le bottiglie vuote che avevo nello zaino e riparto con due litri al seguito.

Si riparte seguendo una stradina sterrata, assolata, che ci porta fino al Vallone dell'Inferno e alla sua cascatella dove ci diamo l'ennesima rinfrescata.

Augusto ed io, sotto la cascatella del Vallone dell'Inferno

Ripartiamo per l'ultimo tratto di strada in leggera salita fino ai 1100 metri circa dove inizia la parte più dura: il ripido sentiero per Vado di Corno.

La prima parte del sentiero è la più dura ma riusciamo a percorrerla bene e con una discreta velocità. Purtroppo, salendo, l'afa ma soprattutto i numerosi insetti cominciano a farsi sentire e la salita si fa più penosa.

Stringiamo i denti cercando di non pensare alla fatica. Alle tre e mezzo circa arriviamo al Vaduccio, 1670 metri circa e soprattutto fuori dal bosco. Finalmente il vento che avevamo lasciato alla partenza comincia a farsi sentire e l'aria diventa più respirabile.

Siamo leggermente affaticati e decidiamo di lasciar perdere la deviazione per il rifugio d'Arcangelo, che invece faremo durante la gara e ripartiamo per vado di Corno, dove finalmente arriviamo in una ventina di minuti.

A questo punto ci sarebbe da affrontare l'ultima fatica ma ormai ci rendiamo conto che, visto il caldo estremo affrontato e l'orario decidiamo di accontentarci e saltiamo l'ascesa di Monte Aquila, optando per la strada fino all'arrivo.

Dopo un paio di minuti di sosta, ripartiamo per questi ultimi chilometri di strada in ripida salita che in poco più di un ora ci riporteranno al parcheggio di Campo Imperatore dove arriviamo dopo poco più di dieci ore di faticoso cammino comunque soddisfatti per come è andato l'allenamento.

Arrivati all'auto, il toglierci i vestiti completamente bagnati per indossare abiti asciutti ci rimette al mondo e soprattutto pronti per affrontare la fresca birra che ci aspetta a Fonte Cerreto prima del rientro al "fresco" di Roma.

Grazie a Augusto con il quale anche stavolta sono riuscito ad affrontare un percorso estremamente impegnativo che fino a qualche anno fa, mai mi sarei sognato di affrontare.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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