2020-10-28 Monte Padiglione e Monte Midia

2020-10-28 Monte Padiglione e Monte Midia

Localita' di partenza – Valico della Serra, Camporotondo (AQ)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 41.995503, 13.271774, 1450 metri

Distanza percorsa – 22.90 Km

Salita accumulata – 1130 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 23 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Le previsioni sono per una bella giornata di sole, al lavoro le giornate non sono caotiche e permettono un po’ di respiro, perché non approfittare?

Qualche veloce scambio di messaggi e con Agostino decidiamo di affrontare la cresta che da Camporotondo, frazione di Cappadocia, arriva fino al Monte Midia, nel gruppo dei Simbruini. Escursione che pur non presentando altimetrie proibitive, si sviluppa lungo una cresta molto lunga così da presentare, alla fine della giornata, un percorso complessivo superiore ai 22 Km.

Partiamo da Roma alle sette per raggiungere la località Valico della Serra, qualche chilometro prima dell’abitato di Camporotondo, dove parcheggiamo. Ci prepariamo rapidamente mentre osserviamo l’arrivo di un gruppo di cavalli carichi di tronchi che alcuni operai stanno lavorando per farne legna da ardere.

Siamo pronti a partire. Un meritato sguardo al Monte Velino, che ci accompagnerà per tutta la giornata e ci mettiamo in cammino. La temperatura è ancora gelida, con il sole che ancora si fa desiderare ma siamo preparati.

Si inizia a camminare seguendo la cresta in direzione Nord – Ovest, su una traccia di sentiero appena a sinistra della cresta. Dalla cartina in nostro possesso, il sentiero dovrebbe essere segnato e numerato ma in pratica di segni, in tutta la giornata, ne vedremo ben pochi, soprattutto nei numerosi tratti all’interno del bosco.

Per fortuna che il nostro itinerario si sviluppa lungo la direzione della cresta e, dove il sentiero o i segni spariscono, è sufficiente seguire la direzione indicata grossolanamente dalla nostra traccia GPS, cercando di evitare eventuali fossi e salti soprattutto fra gli alberi.

Inoltre il sottobosco è pulito e privo di siepi e arbusti, consentendo una facile progressione. Ed è proprio nei numerosi tratti tra gli alberi che oggi ammiriamo lo spettacolo più bello, con le foglie nel pieno della colorazione tipica autunnale.

Il giallo, il rosso, il marrone sono i colori dominanti della vegetazione e non ci si stancherebbe mai di fotografarli.

Intanto il sole si fa vedere e la temperatura diventa gradevole, quasi primaverile, consentendo di stare piacevolmente a maniche corte.

In lontananza ammiriamo uno stormo di grifoni che, alla ricerca di cibo, compiono bellissime evoluzioni in cielo.

E intanto, dopo una lunga serie di saliscendi, poco prima delle dieci raggiungiamo la vetta del Monte Padiglione, dove ci fermiamo qualche minuto per le solite foto ricordo, con il Velino sempre presente a farci da scorta.

Ripartiamo. Mentre scendiamo un cacciatore quasi ci prende a schioppettate, nella speranza di colpire una povera lepre che correndo ci passa davanti a gambe levate. Il suo cagnolone invece, molto più socievole ci viene incontro con modi decisamente più cordiali.

Arriviamo all’incrocio col sentiero che proviene da Verrecchie dove incontriamo un gruppetto di escursionisti con una bella coppia di cani. Qualche scambio di chiacchiere e saluti e si riparte con i nostri continui saliscendi lungo questa lunga cresta.

Passate da poco le undici e trenta, incrociamo la strada che, nel fondovalle, porta a Camporotondo. La seguiamo per un piccolo tratto prima di lasciarla per affrontare la cresta finale verso la nostra destinazione. Anche qui affrontiamo una serie di saliscendi fino alla salita finale verso la cima. La pendenza diventa leggermente più impegnativa ma non ci preoccupa affatto e infine, quasi all’una, siamo sul Monte Midia.

Agostino ed io in vetta al Monte Midia

Fatte le doverose foto sotto la croce di cima, ci fermiamo per qualche minuto di riposo e per un meritato ristoro, seguito dal solito brindisi alla bella giornata e alla montagna.

Prima di ripartire apriamo il contenitore del libro di vetta per lasciare un ricordo. All’interno, oltre al resto, anche un binocolo lasciato a disposizione di chi voglia godere del bellissimo panorama circostante. Noi lo usiamo e lo riponiamo nella sua cassettina, prima di chiuderla.

Sono passate da poco le tredici e venti, quando ripartiamo. Per il ritorno scendiamo lungo il ripido ma facile versante Sud – Ovest della cima fino a raggiungere, duecentocinquanta metri più in basso, la strada sterrata che, nel fondovalle, riporta a Camporotondo.

Contrariamente all’andata, il ritorno nel fondovalle, è semplice e veloce e si svolge, per la maggior parte, lungo la comoda stradina sterrata.

I nostri passi scorrono veloci mentre passiamo in mezzo alle tante mucche e ai tanti cavalli che pascolano pigramente lungo i prati.

E intanto, in poco meno di tre ore, arriviamo nei pressi della partenza ma quasi duecento metri più in basso. Vediamo in alto il punto dove si trova l’auto e iniziamo a salire in diagonale per minimizzare la pendenza che, anche se non eccessiva, dopo quasi ventidue chilometri, si fa sentire.

Arriviamo al parcheggio poco dopo le quattro e mezzo e riusciamo a cambiarci sotto gli ultimi raggi di sole prima che si nasconda dietro ai monti. Per fortuna perché, col calare del sole, anche la temperatura scende decisamente.

Ripartiamo felici per il buon esito dell’escursione. A Cappadocia ci fermiamo per il meritato “terzo tempo” prima di ripartire per Roma, ormai che è buio, accompagnati da una bellissima luna, quasi piena, che fa capolino da dietro alle case.

Complimenti ad Agostino, grande esempio di amore per la montagna, che tra le altre cose aiuta a rimanere giovani, nel corpo e nello spirito.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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