2020-07-23 Grotta del Capraro e M. Corvo 2020-07-23 Grotta del Capraro e M. Corvo Localita' di partenza – Masseria Cappelli, strada sterrata dalla diga di Provvidenza, SS80 (TE) Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.491060, 13.444678, 1262 metri Distanza percorsa – 13.80 Km Salita accumulata – 1400 metri Durata dell’escursione – 6 ore 27 minuti Mappa dell'escursione Profilo altimetrico dell'escursione Vista 3D dell'escursione A distanza di poche settimane sono tornato sul Monte Corvo, stavolta passando dalla val Chiarino e dalla Grotta del Capraro, antico ricovero pastorale situato a circa 2400 metri di quota sul versante Sud della montagna, in un luogo impervio, suggestivo e complicato da raggiungere, sotto le balze rocciose che caratterizzano questa zona. Per raggiungere la grotta siamo partiti dalla Masseria Cappelli dove si arriva seguendo la strada sterrata che arriva dalla diga di Provvidenza (e che in questi giorni stanno risistemando). Il sentiero prosegue lungo la strada sterrata all’interno di un fresco bosco di faggi fino ad arrivare dopo una mezz’ora di facile cammino, al rifugio Fioretti, nelle immediate vicinanze dell’attacco della Cresta Ovest. Questa volta lasciamo perdere la difficile cresta, fatta pochi giorni or sono e continuiamo lungo la sterrata, non più in ombra, visto che il bosco termina poco prima del rifugio. La giornata è serena e fa caldo, anche se sono solo le otto e mezzo del mattino, e approfittiamo della fonte vicina al rifugio per una rinfrescata. Continuando lungo la val Chiarino, in una ventina di minuti arriviamo allo Stazzo di Solagne, accolti festosamente, si fa per dire, dall’abbaiare dei cani che guardano le greggi sempre presenti in questa zona ma fortunatamente oltre ai bianchi quadrupedi ci sono anche i pastori e oltre all’abbaiare non ci sono altre reazioni. E comunque, poco prima dello stazzo, si lascia il sentiero e inizia la ripida ascesa che dai 1700 metri circa ci porterà fino ai 2400 metri della grotta. Saliamo in direzione Nord – Est, senza sentiero, e puntiamo più o meno dritti, in direzione della grotta su erba e sassi. Fortunatamente per la maggior parte della salita, anche se faticosa, si riesce a sfruttare le scalette naturali costituite dai sassi, erba e piccole buche, evitando i pochi tratti di ghiaione scivolosi. Meno di un’ora e mezzo di salita e arriviamo ad un centinaio di metri dalla grotta e, per proseguire, bisogna superare un insidioso salto di rocce di una decina di metri. Non particolarmente difficile ma esposto e, a causa dei numerosi sassi mobili, da affrontare con estrema attenzione. Invece di passare dal canalino risalito durante il primo tentativo, decidiamo di provare un passaggio situato circa dieci metri più a sinistra. A parte qualche sasso che si muove, la salita è semplice e in pochi minuti superiamo l’ostacolo. Si tratta ora di percorrere gli ultimi metri di salita e arrivare quindi alla grotta. Siamo a 2400 metri e il panorama sulla cresta che parte dal San Franco, arriva al Pizzo Cefalone per poi proseguire verso est, è impagabile. Ci fermiamo per riposare, mangiare e bere qualcosa e ammirare il paesaggio circostante prima di proseguire. Una volta ripartiti proviamo un percorso che ci è stato suggerito da alcuni conoscenti, proseguendo in direzione Ovest dalla grotta. Passiamo all’inizio su un mucchio di sassi accatastati, segno di una grossa frana staccatasi dalla parete. Il pensiero che possa succedere di nuovo in qualunque momento e la vista degli enormi bastioni rocciosi sopra di noi, ci fa proseguire rapidamente e con una certa apprensione. Arrivati al punto in cui bisognerebbe salire non riusciamo a trovare un passaggio evidente e decidiamo di lasciar perdere e quindi torniamo sui nostri passi fino alla grotta per poi proseguire in direzione opposta. Viaggiamo più o meno alla quota della grotta fino ad incontrare un canalino che si incunea nel muro di rocce alla nostra sinistra che è la via per arrivare alla cresta Ovest del Corvo. Iniziamo la facile e divertente arrampicata mettendoci ovviamente in posa per le suggestive foto che ne scaturiscono e alla fine, poco prima di mezzogiorno raggiungiamo la cresta, a meno di cento metri dalla cima. L’ultimo tratto è una facile passeggiata fino a raggiungere in una decina di minuti la vetta del Monte Corvo. Io e Francesco in cima al Monte Corvo Sosta obbligata per pranzo, prima di sfoderare la riserva alcolica e di brindare alla bella giornata. Terminata la meritata sosta, ci mettiamo in cammino e iniziamo la discesa lungo il sentiero, affrontando la parte più tecnica e, apparentemente difficile, fino a raggiungere la sella di Monte Corvo. Ormai la parte più complicata è terminata e si tratta di seguire il facile sentiero fino allo stazzo di Solagne. Intanto scendendo, incrociamo il gregge di questa mattina e stavolta i cani, nemmeno ci degnano di uno sguardo mentre il pastore, dall’alto, controlla vigile la scena. Lo salutiamo e proseguiamo fino ad arrivare, in poco più di mezz’ora, allo stazzo di Solagne. Qui ricomincia la facile e comoda stradina sterrata che ci riporta al Rifugio Fioretti, prima, e alla Masseria Cappelli, dopo, dove arriviamo poco prima delle due e mezzo. Qualche minuto per una rinfrescata e un cambio di abili, e via verso l’Aquila dove ci aspetta una fresca birra prima del ritorno a Roma. Grazie Francesco, con te le escursioni hanno sempre un qualcosa in più che le contraddistinguono. Ed ora le foto di questa bella giornata. Guarda le foto in formato album Autore: Marco DT Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx . 2020-07-23 Grotta del Capraro e M. Corvo