2020-06-30 Dal Velino al Costone

2020-06-30 Dal Velino al Costone

Localita' di partenza – Santa Maria in Valle, Rosciolo (AQ)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.136418, 13.340318, 1017 metri

Distanza percorsa – 32.00 Km

Salita accumulata – 3075 metri

Durata dell’escursione – 10 ore 23 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

L'escursione che vado a raccontare nasce per fare allenamento ed accumulare chilometri e metri di dislivello, in attesa di qualcosa che proveremo più avanti. Alla fine però ne viene fuori un giro duro, impegnativo ma molto bello.

Ci vediamo con Augusto all'uscita di Tivoli e da li, dirigiamo verso Rosciolo e in particolare a Santa Maria in Valle, dove parte il sentiero che attraverso il Vallone di Sevice porta in vetta al Velino.

Sono quasi le sette e trenta di una bella e calda giornata di fine Giugno, quando partiamo, seguendo il sentiero segnato numero 3, direzione Nord - Est.

Si prende, per poche decine di metri, la via sterrata che conduce a Passo Le Forche per deviare a destra, in corrispondenza di una non ben visibile indicazione per Monte Sevice.

Ancora qualche metro di sentiero in piano prima dell'inizio della salita. La pendenza è mitigata dal serpeggiare del sentiero e dal fondo ottimo per cui il passo si fa subito spedito e fa presagire quella che sarà la nostra giornata.

Il vallone di Sevice lo conosciamo bene e quindi si sale veloci senza troppe distrazioni, fino ad arrivare alla fonte di Sevice, quota 1960 metri circa, in poco più di un'ora.

Facciamo una brevissima sosta prima di ripartire. Arriviamo alla sella fra Rozza e Sevice, vicino alla capanna di Sevice, accolti da una bella mandria di cavalli. Siamo a quota 2100 e sono quasi le dieci.

Continuiamo in leggera salita sul sentiero 3, tralasciano la più ripida cresta del Monte di Sevice, superiamo il bivio per la Rendina che scende alla valle di Teve e proseguiamo con la via che si impenna sotto i nostri passi.

Scolliniamo, a circa 2300 metri, vicino alla vetta del Sevice, che vediamo alla nostra destra. Si prosegue con pendenze blande fino a superare anche il Costognillo ed arrivare alla base della piramide del Velino.

Siamo a 2300 metri quando inizia la salita finale. Affrontiamo i 180 metri che ci separano dalla vetta in una quindicina di minuti e arriviamo in cima al Velino dopo due ore e mezzo quasi dalla partenza.

Augusto ed io in cima al Velino

È il momento di una sosta e approfitto per mangiare qualche cosa di sostanzioso, visto che oggi, il Velino, è solo l'antipasto di quello che ci aspetta.

Dopo le foto ricordo ci rimettiamo in cammino seguendo la via dell'andata fino al bivio per la Valle di Teve dove giriamo a destra e iniziamo la ripida discesa della Rendina.

Il sentiero si snoda lungo un ghiaione scosceso. In alcuni tratti la pendenza è notevole e il fondo non è dei migliori, ma alla fine superiamo il tratto più scivoloso per arrivare ai margini del bosco.

La via si fa più comoda e gli ultimi metri della discesa sono relativamente tranquilli. Siamo a Capo di Teve e, poco dopo le undici, intercettiamo il sentiero 2 alla quota di 1660 metri e lo seguiremo fino ai 2075 metri della Sella fra Bicchero e Punta Trento.

Siamo nel tratto più aperto della bellissima e selvaggia Valle di Teve, circondati da enormi pareti rocciose: uno spettacolo unico che ci rinfranca delle fatiche che stiamo affrontando.

Alla sella facciamo la seconda sosta, approfittando per mangiare: la giornata è ancora molto lunga: sono passate da poco le dodici e non siamo ancora a metà percorso.

Finito di mangiare, ripartiamo per puntare, quasi duecento metri sopra a noi, verso la cima di Punta Trento.

Qualche foto prima di ripartire lungo la cresta che ci porterà fino al Lago della Duchessa, passando sulle cime del Costone, Est ed Ovest, su Punta dell'Uccettù e infine al Vado dell'Asina, sopra alla Duchessa.

Ultima sosta e discesa verso la valle sottostante da dove, tornando indietro sotto al Costone, arriviamo sotto Cimata di Macchia Triste, a 1920 metri.

Superiamo un ampio prato pianeggiante e iniziamo a scendere, prima dolcemente fino al Malo Passo e poi più decisi e, quando sono le quindici e trenta, arriviamo di nuovo a Capo di Teve.

Ora non resta che affrontare l'ultima fatica: siamo a 1650 metri e tocca risalire quasi cinquecento metri fino alla capanna di Sevice, tutto questo però dopo aver già più di ventisei chilometri e 2500 metri di salita nelle gambe.

L'indecisione dura pochi secondi e dopo una breve sosta iniziamo ad affrontare la ripida salita della Rendina.

Superato il bosco iniziamo il tratto più duro sul ghiaione, dove oltre alla pendenza ci si mette il fondo molto scivoloso. Spesso la scarpa perde la presa e la spinta va a vuoto, moltiplicando la fatica.

Finalmente arriviamo alla fine del sentiero e, con estrema soddisfazione ci accorgiamo di aver impiegato solo una cinquantina di minuti per la salita.

Molto contenti ci fermiamo alla Capanna e finalmente, oltre a qualcosa da bere e da mangiare, brindiamo a noi e a questa bella impresa.

Ed ora non rimane che affrontare la lunga discesa fino a Santa Maria e al Parcheggio. Dopo pochi passi esce tutto il nostro animo di corridori e finiamo per fare la discesa quasi tutta correndo senza esagerare, approfittando anche del fondo ottimo e liquidando così la pratica finale in un'ora circa.

Siamo alla macchina, dopo poco più di dieci ore, stanchi ma non distrutti, felici per i numeri della giornata.

E, dopo una rinfrescata e cambio di abiti, siamo pronti per la meritata birra da BiBo, a Magliano, prima di ritornare a Roma.

Grazie Augusto, condividere con te quest'impresa e portarla a termine come ci eravamo prefissati, è stata per me un'enorme soddisfazione.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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