2018-11-21 Dal Puzzillo al Costone

2018-11-21 Dal Puzzillo al Costone

Localita' di partenza – Rifugio Alantino, Campo Felice (AQ)

Distanza percorsa – 19,13 Km

Salita accumulata – 1280 metri

Durata dell’escursione – 6 ore 34 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Il maltempo di questi giorni ha concesso una breve pausa e, approfittando di una giornata scarica al lavoro ho colto a volo l’occasione, anche per poter godere delle montagne imbiancate dalla neve di questi giorni.

Eccomi, così, ad affrontare un percorso collaudato che, partendo dalla piana di Campo Felice e, in particolare dal rifugio Alantino, mi ha portato a scalare le cime dell’anfiteatro del Costone.

Sveglia alle cinque e mezzo per essere in strada già alle sei. Fuori è buio e a Roma il tempo è nuvoloso. Speriamo nelle previsioni che garantivano una pausa almeno fino al primo pomeriggio.

Alle sette arrivo all’Alantino. Anche se la strada per la miniera è sgombra decido di non percorrerla in auto aprofittando così dei due chilometri e mezzo di strada sterrata per fare riscaldamento.

Parcheggio così l’auto nel piazzale del rifugio e, in pochi minuti, sono pronto. La temperatura è bassa ma gradevole e non c’è vento. Mi incammino percorrendo la sterrata a rapide falcate mentre il sole comincia ad illuminare le cime intorno a me.

Il passo veloce mi riscalda i muscoli e dopo pochi minuti mi alleggerisco nel vestiario. Le pozzanghere ghiacciate dal freddo della notte ingombrano la strada e sono testimoni del freddo notturno.

Mezz’ora di cammino veloce e raggiungo la miniera. Da qui la strada inizia a salire ma senza pendenze impossibili e entra nel bosco che si trova ai piedi del monte Puzzillo. E qui comincia la prima neve. La strada è ghiacciata e in alcuni tratti, soprattutto calpestando i grossi sassi lisci, bisogna fare attenzione a non scivolare.

Poco meno di un’ora dalla macchiana e supero il bosco. Davanti a me si apre il maestoso anfiteatro del Costone, illuminato dal primo sole del mattino che momincia a farsi vedere anche nel fondo valle.

Siamo a circa 1770 metri di quota. Lascio il sentiero e devio verso destra per salire la cresta Est iniziale del Puzzillo. Salgo per pratoni non ripidi fino a raggiungere quota 1900 metri, dove devio verso destra ed inizio la salita del Puzzillo dal versante Sud.

La salita diventa molto ripida ed inizia la neve, anche se poca vista l’esposizione al sole. Anche se la pendenza è notevole, il terreno è molto scalinato e in breve arrivo alla cresta del Puzzillo, a quota 2137 metri. Vedo la cima e vedo, anzi sento anche il vento che qui è diventato particolarmente forte.

Pochi passi e sono in cima al Puzzillo, prima meta della giornata. Il vento ostacola anche la posa della fotocamera per uno scatto in vetta ma alla fine riesco ad immortalarmi vicino alla croce. Il cielo è limpido e il panorama merita, anche a costo di dover sopportare le violente raffiche di vento.

Fatte le foto proseguo lungo la cresta e, a quota 2144 intercetto il sentiero di discesa verso la sella del Morretano, indicato da numerosi e vistosi omini di pietra.

La discesa è agevolata dalla neve fresca ma non particolarmente alta e, in pochi minuti sono alla sella, pronto ad affrontare i poco più di cento metri di salita fino al Morretano, che raggiungo verso le nove e quaranta. Due ore e mezzo dalla partenza.

Anche qui vento forte ma riesco ad attrezzarmi per un autoscatto prima di ripartire. Rapida discesa verso il passo della Torricella e, altrettanto rapida salita verso la cima successiva, la cima Nord del passo del Puzzillo. Con solita veloce sosta causa vento e solita foto prima di ripartire, scendendo al passo del Puzzillo.

Approfittando di una piccola tregua dal vento, mi giro intorno per ammirare la meraviglia delle cime più importanti dell’Appennino, tutte innevate dal recente maltempo: Il Corno Grande, il monte Corvo, il Prena e il Camicia, il Sirente e, in lontananza il monte Amaro sulla Maiella ed infine, il Velino.

Riparto per affrontare il Costone e, in particolare, la cima Ovest. Qui il sentiero si fa più tecnico ma la neve non altissima aiuta nella progressione.

Raggiungo la cima insieme a qualche nuvola che inizia ad abbassarsi sulla via, insieme al solito ed immancabile vento gelido che ormai mi accompagnerà fino alla fine. Mi dirigo lungo la cresta verso il Costone cima Est sul sentiero coperto dalla neve ma abbastanza identificabile dai segni bianchi e rossi che ogni tanto si fanno vedere sulle rocce.

Intanto la visibilità diminuisce e mi rendo conto di essere quasi alla cima solo perché la vedo sull’utile GPS.

Il vento qui è veramente forte e riesco con difficoltà a fare un paio di foto ma il problema è che non si vede nulla su dove scendere. Si va a memoria, e fortunatamente questo versante del Costone non presenta burroni o altre insidie che richiedano una discesa a vista.

Inizio con molta prudenza a scendere i primi metri, aiutandomi col GPS e piano piano riesco a trovare la giusta direzione. Intanto una rapida e provvidenziale apertura delle nuvole mi fa vedere il rifugio e mi conferma che la direzione è corretta.

Continuo a scendere lentamente fino a quando il rifugio diventa sempre più visibile. Ormai il peggio è passato e ina volta raggiunto il fabbricato, faccio una sosta al riparo dal vento per mangiare e bere qualcosa prima di ripartire.

Ormai sono sotto le nuvole e il sentiero che scende alla piana è perfettamente visibile. Rapidamente raggiungo il bosco e la miniera e, infine il parcheggio insieme alle prime gocce di pioggia. Anche questa è fatta. Non mi resta che cambiarmi e rientrare a Roma.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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