2018-06-28 La cima delle Mandrelle

2018-06-28 La cima delle Mandrelle

Localita' di partenza – – Fara San Martino (CH)

Distanza percorsa – 20,00 Km

Salita accumulata – 1730 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 32 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Ultimo giorno in programma e il terzetto è di nuovo al completo per affrontare l'impegnativa cima delle Mandrelle o Sala del Monaco.

Manca l’ultima escursione, forse la più impegnativa anche per la fatica accumulata nelle precedenti giornate. Come sempre dopo una gustosa e abbondante colazione ci rechiamo al vicino parcheggio per le Gole di San Martino nel vicino paese di Fara san Martino. La giornata è bella, calda e soleggiata e il vento forte che si sente in quota qui dove siamo noi non si avverte.

Veloce preparazione e iniziamo a camminare per entrare nelle bellissime e caratteristiche Gole di San Martino. Fra tutte le valli di questa parte della Maiella, quelle più impressioanti e frequentate. Da qui parte il sentiero più lungo e con il maggior dislivello per il Monte Amaro con quasi 2400 metri di differenza fra la partenza (480 metri) e la vetta più alta della Maiella (2793 metri).

Alla partenza il cartello avverte che per la vetta occorrono almeno 6 ore e mezza e quasi altrettante ne servono per la discesa in un’impresa da non sottovalutare. Ma torniamo alla nostra escursione. Dopo aver varcato l’ingresso delle gole fra pareti imponenti ci troviamo davanti una barriera rocciosa apparentemente insormontabile ma basta un’occhiata sulla sinistra per vedere lo stretto passaggio, la parte più bella e caratteristica, dove le pareti delle gole quasi si toccano e, allargando le braccia si possono toccare entrambi i lati.

Superato il breve ma adrenalinico passaggio le gole si aprono e sulla destra si mostrano le rovine dell’antico monastero dedicato a San Martino, addossate ad un’alta parete di roccia e meta di numerosi turisti.

Ci attardiamo a fotografare questi antichi resti prima di proseguire lungo il bel sentiero, mai ripido o difficile fino ad incontrare, dopo un centinaio di metri di salita, la prima fontana di questa valle con tanto di area attrezzata con un tavolo e installazione per la brace.

Si sale in maniera costante e senza troppe difficoltà con un fresco venticello che non infastidisce, anzi risulta essere molto gradevole.

E così, fra un passo, una chiacchiera e una foto superiamo quota 800 arrivando ad un altro tratto molto bello, dove il vallone, con pareti alte e parallele, compie un’ampia curva ad S e la vista è riempita da queste ciclopiche mura che ci circondano.

All’uscita di questo tratto incontriamo un’altra fontana e un altro tavolo che invita a fermarsi, apparecchiare e … ma bisogna proseguire. L’escursione è lunga. E camminando camminando arriviamo a quota 1000 dove il vecchio sentiero è interrotto a causa di una gigantesca frana occorsa, credo, nell’inverno fra il 2013 e 2014 che ha praticamente riempito il fondovalle di alberi sradicati dal versante destro (Nord) della valle.

Il vallone ritorna ad essere alberato e, a quota 1085 arriviamo a Bocca dei Valloni dove incontriamo il bivio che porta a Grotta Callarelli. Noi invece tiriamo dritto e proseguiamo in direzione Monte Amaro entrando nel tratto all’interno del bosco. La pendenza aumenta leggermente ma è costante e non eccessiva e il terreno è piacevole e si sale bene.

E così piano piano raggiungiamo la fine del bosco e ci avviciniamo, dopo poco più di tre ore, alla terza fontana posta poco prima della nostra deviazione. Piccola sosta prima di proseguire e, a 1680 metri lasciamo il sentiero per l’Amaro e giriamo a destra per un ripido ghiaione per il sentiero che porta al Piano della Casa. Dopo il tratto iniziale il sentiero spiana e diventa piacevole. Superiamo uno stazzo pastorale e più avanti, un gigantesco masso appoggiato che diventa occasione per una simpatica foto al nostro supereroe, Agostino.

Dopo qualche decina di metri il sentiero entra nel bosco e si impenna leggermente ma per poco fino ad arrivare al grande prato del Piano della Casa e finalmente vediamo la nostra meta: la cima delle Mandrelle con dietro l’omonima valle che la separa dall’Acquaviva e dal Pizzone.

Iniziamo la salita dalla parte più a Est superando un ripido ma breve tratto su rocce che ci porta alla Croce del Piano Della Casa, a quota 1963 metri. Foto con la vetta delle Mandrelle alle spalle prima di affrontare il tratto finale col primo tratto in cresta e in leggera salita e il secondo ripido e impegnativo fra ghiaioni e impenetrabili pini Mughi. Per fortuna che un sentiero esiste ed è anche ben segnato con bolli arancioni.

E alla fine, dopo cinque ore e un quarto siamo sulla cima delle Mandrelle.

Sulla cima delle Mandrelle

Gioia e congratulazioni reciproche e foto di vetta prima di concederci, al riparo dal vento che qui si fa sentire, un meritato riposo mangereccio.

Rimaniamo sulla vetta per una ventina di minuti prima di ripartire viste le nuvole minacciose che stanno scendendo ma che fortunatamente si riveleranno un falso allarme, facendoci godere di un bel sole per tutto il resto del percorso. Il ritorno avviene esattamente per la via dell’andata, con l’eccezione di una piccola scorciatoia improvvisata prima di riprendere il sentiero che arriva dal monte Amaro, dove il solito invitante ghiaione ci permette di divertirci come bambini e di risparmiare un centinaio di metri di faticosa discesa.

E così, alla fine, dopo otto ore e mezzo arriviamo alla macchina e, dopo il consueto cambio ci muoviamo per tornare in albergo ma non prima di una sosta a Fara per una meritata birra.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2018-06-28 La cima delle Mandrelle