2018-01-20 Monte Porrara

2018-01-20 Monte Porrara

Localita' di partenza – Inghiottitoio, Stazione di Palena (CH)

Distanza percorsa – 11,50 Km

Salita accumulata – 1000 metri

Durata dell’escursione – 5 ore 50 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Quando un’escursione non va proprio come ci si aspettava che andasse bisogna decidere se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: e noi, dopo qualche considerazione abbiamo deciso che il bicchiere questa volta era mezzo pieno. Anzi qualcosa di più del mezzo. Ma veniamo ora al racconto di questa bella giornata di montagna.

Dopo il solito giro di telefonate ci ritroviamo io, Daniele, Massimo e Matteo ad affrontare questa volta una bella cima del gruppo della Maiella: il Monte Porrara situato nei pressi di Campo di Giove anche perché mancava alla personale collezione di Daniele. Le previsioni del tempo sono accettabili e prevedono ampie schiarite dalla mattinata nella zona.

L’itinerario, percorso già un paio di volte nel passato, non prevede particolari difficoltà in quanto è una lunga ma facile cresta che, partendo dall’Inghiottitoio, località vicina alla stazione di Palena (CH) arriva fino a Guado di Coccia, nei pressi di Campo Di Giove. Il nostro programma prevede di arrivare al Porrara prima e alla vicina Cima Ogniquota dopo, per poi tornare indietro sulla stessa via (per la traversata integrale occorre una seconda auto e, questa volta non è possibile)

Ma in montagna non sempre le cose vanno come si vorrebbe e qualche volta tocca fare i conti con le forze della natura. Ma veniamo al racconto della giornata.

Arriviamo al punto di partenza poco prima delle otto, dopo che in autostrada siamo stati accompagnati da una fitta pioggia che ci ha sconfortati non poco ma sembra aver smesso. Consueta preparazione e partenza, subito accompagnata però da un inizio di nevicata. Neve bagnata, pesante, fastidiosa. Iniziamo a percorrere il tratto iniziale nel bosco tanto il meteo dice che a breve ci saranno delle schiarite … e al meteo tocca crederci.

Ed è così che percorriamo tutta la parte iniziale del bosco sotto una fitta e fastidiosa nevicata interrotta ogni tanto da qualche breve ma non definitiva schiarita. Lo sconforto inizia a montare ma fortunatamente decidiamo di perseverare ed è così che poco prima di raggiungere Serra Malvoni, a circa 1700 metri, la neve cessa. Anzi il cielo comincia a mostrare ampi squarci di azzurro lasciandoci ben sperare per il proseguimento della giornata.

Iniziamo a camminare più felici su un morbido manto di neve fresca ma non impossibile fino ad entrare di nuovo nel bosco. Arriviamo così, a quota 1900 circa in corrispondenza del sentiero per la Madonna dell’Altare, dove inizia la parte ripida e divertente della salita al Porrara ma con la salita arriva una fitta nebbia e la visibilità cala bruscamente. E come se non bastasse anche un gelido e fastidioso vento inizia a farci compagnia. Fortunatamente, aiutati anche dal provvidenziale GPS, riusciamo a procedere senza problemi anche quando, in prossimità della cima la cresta diventa più stretta mostrandoci solo per brevi istanti il profondo dirupo presente soprattutto a sinistra.

La progressione diventa più lenta perché bisogna misurare ogni passo a causa della scarsissima visibilità ma alla fine riusciamo a raggiungere la croce di cima. Dopo qualche foto proviamo a proseguire però decidiamo di indossare i ramponi.

Affrontiamo un centinaio di metri di discesa sempre in condizioni di scarsissima visibilità ma fortunatamente la neve ghiacciata assume una colorazione che permette di avere un minimo di contrasto ma la situazione cambia:

Ci troviamo sul cammino un manto bianco e immacolato di neve fresca e a questo punto perdiamo completamente la sensazione della via: semplicemente guardando i propri piedi non si capisce se li stiamo posando su un tratto in piano o inclinato. Se siamo sulla cresta o su un fianco. Proseguire significa rischiare ed e così che decidiamo di tornare indietro. Ci possiamo accontentare.

Ripercorriamo la ripida salita che ci porta sul Porrara seguendo quello che resta delle nostre impronte, già parzialmente cancellate dal vento e da qui giù senza problemi sulla via del ritorno fino a raggiungere di nuovo quota 1900 metri dove ci togliamo gli ormai inutili ramponi. E intanto le schiarite annunciate dal meteo anche se un po’ in ritardo arrivano.

Il cielo si scopre e diventa sempre più azzurro con il sole che piano piano ci restituisce un po’ del calore perduto sulla cima.

Un "selfie" sul Porrara

Il resto del percorso è una formalità fino alla macchina. Non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo secondario ma fa niente. Siamo comunque contenti di questa esperienza in condizioni non proprio adatte a tutti.

Grazie a Daniele, Massimo e Matteo per la bella giornata.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2018-01-20 Monte Porrara