2017-10-14 M. Camicia da vado di Ferruccio

2017-10-14 M. Camicia da vado di Ferruccio

Localita' di partenza – Strada per la miniera di lignite, Fonte della Vetica (AQ)

Distanza percorsa – 12,30 Km

Salita accumulata – 1050 metri

Durata dell’escursione – 7 ore 30 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Foto e descrizione dell’escursione

Era Giugno quando insieme agli ZIS dopo essere saliti su Siella e Tremoggia dovemmo rinunciare al Monte Camicia a causa di alcuni insidiosi nevai presenti sul sentiero. A Olga e Massimo il Camicia era rimasto come un desiderio non esaudito e con questa escursione abbiamo finalmente chiuso il cerchio.

Poi, non contenti abbiamo affrontato la salita non dal facile sentiero del vallone di Vradda, da dove siamo invece scesi, ma dalla difficile cresta che parte dal Vado di Ferruccio, tratto conclusivo del sentiero del Centenario.

Ma veniamo ora al racconto di questa giornata.

Dopo esserci avvicinati alla vecchia miniera di Bitume situata sotto al Camicia affrontando la strada sterrata sempre più disastrata ci siamo preparati e, sotto un sole più estivo che ottobrino, ci siamo incamminati lungo la stradina fino alla quota di 1745 metri, in corrispondenza di una ampia curva poco prima della miniera.

Si devia a sinistra seguendo le chiare e nuovissime indicazioni installate sul sentiero che, nel nostro caso, è indicato col numero 250. Si inizia a salire in direzione del vado di Ferruccio, senza particolari problemi e difficoltà.

Anche un tratto che in passato risultava scosceso e franoso è stato scalinato agevolando di molto la sua percorrenza.

Saliamo scortati dalla mole del Prena, davanti a noi, fino a raggiungere il vado di Ferruccio, a quota 2235 circa dove ci fermiamo per una breve sosta prima di affrontare la salita finale verso il Monte Camicia.

Ripartiamo con la prima parte del sentiero ripida e impegnativa per arrivare fino a quota 2300 metri. Qui inizia un lungo tratto che si mantiene più o meno sempre a questa quota dove si cominciano ad assaggiare le prime difficoltà tecniche del percorso con qualche tratto dove bisogna usare le mani.

Proseguiamo su questa stretta cresta mentre alla nostra sinistra appare la Pietra della Spia, una stretta formazione rocciosa che ricorda la schiena di un animale preistorico.

Finito il lungo tratto quasi pianeggiante iniziamo il tratto finale di salita che in circa 250 metri ci porterà fino alla cima ed è quello con le maggiori difficoltà tecniche.

Si sale su un terreno sassoso e molto instabile fino a raggiungere a 2370 metri circa una parete rocciosa da aggirare sulla sinistra. Il passaggio non è difficile ma richiede attenzione perché una scivolata sarebbe molto pericolosa.

Quindi ecco subito un altro punto critico dove bisogna superare una roccia liscia, non difficile ma che sotto presenta uno spaventoso burrone.

Salgo per primo e, superato il passaggio assicuro i miei compagni di viaggio per farli salire più agevolmente e senza troppe preoccupazioni.

Altra salita su sassi e sfasciumi e arriviamo alla vera difficoltà di questo percorso: il canalino che stavolta, oltre ad essere come sempre abbastanza instabile con roccia che si stacca dalle pareti al solo guardarla, presenta dei punti con accumuli di neve ghiacciata, rimasuglio del maltempo della scorsa settimana.

Con molta attenzione salgo cercando di aggirare i pochi nevai. Approfittando di spuntoni di roccia e di anelli di cordino attrezzo degli ancoraggi. A questo punto calo la corda così da rendere la salita dei miei compagni un po’ più sicura.

E cosi, con qualche minuto in più per le varie manovre anche Olga e Massimo superano indenni il difficile passaggio.

Superato il canalino il tratto finale diventa quasi un gioco da ragazzi. La neve qui non è ghiacciata anzi aiuta la salita.

E finalmente siamo in cima. Dietro di noi si vede in tutta la sua estensione il sentiero del Centenario e, infine la mole del Corno Grande.

Foto di cima sul M. Camicia

Ci fermiamo nei pressi della croce di cima per il pranzo, con davanti a noi la vista del Corno Grande e con un clima che ricorda più quello di una giornata di Luglio che di Ottobre.

Dopo il pranzo, foto di cima prima di scendere per la noiosa via normale dal Vallone di Vradda, fino alla pineta di Fonte Vetica. Qui lasciamo il sentiero e, sulla piana puntiamo dritti al punto dove abbiamo lasciato l’auto, che raggiungiamo dopo circa sette ore e mezzo di cammino.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2017-10-14 M. Camicia da vado di Ferruccio