16 Lug 2013 - La traversata delle tre vette 16 Lug 2013 - La traversata delle tre vette Località di partenza – Albergo di Campo Imperatore (AQ) (2142 metri) Distanza percorsa – 11,40 Km Salita accumulata – 1050 metri Durata dell’escursione – 7 ore 12 minuti Cime raggiunte – Torrione Cambi (2875 m.), Vetta Centrale (2893 m.) e Vetta Orientale (2903 m.) Mappa dell'escursione Percorso seguito Profilo altimetrico dell'escursione Vista 3D dell'escursione Foto e descrizione dell’escursione Ed eccomi qui a raccontare una escursione lungamente sognata e, alla fine realizzata in compagnia di mio fratello, con il quale condivido da anni la passione per la montagna. Pur non avendo entrambi mai fatto il percorso delle tre vette ci siamo avvalsi di alcune relazioni ben fatte del tracciato trovate in rete e della sua esperienza alpinistica e alla fine ci siamo decisi a provarci. Mentre selezionavo le foto e quindi ripensavo alla bella escursione fatta ho fatto alcune considerazioni a mente un pò più serena, diverse dalla prima fatta dopo aver raggiunto le auto che è stata "... mo l'ho fatto, ma col cavolo che ci ritorno!". I punti che si sono rivelati maggiormente critici sono stati soprattutto i tratti in discesa: la roccia del Corno Grande presenta si numerosi appigli ma, come dico io, qualcuno ha dimenticato di incollare i sassi! Ogni appiglio andava saggiato più di una volta dopo di che andava saggiato di nuovo. Più di una volta la roccia, anche grande, che sembrava stabile si rivelava infida e inaffidabile. Purtroppo il terreno non concedeva nessuna possibilità di errore. Eccetto il primo tratto che va dal Sassone all'inizio della Forchetta del Calderone, adeguatamente assicurato con una corda nuova di zecca, tutto il resto del tracciato non presenta sicure di sorta e, in un paio di tratti le provvidenziali fettucce portate da mio fratello sono servite egregiamente al loro scopo. Inoltre, come già scritto nell'introduzione, un paio di passaggi anche se brevi erano ancora coperti da nevai e senza ramponi il loro aggiramento ci ha provocato qualche problema aggiuntivo. Un'altra considerazione è che questo itinerario va affrontato in condizioni meteo più che stabili in quanto, da un certo punto in poi non presenta vie di fuga (a meno di non avere una corda sufficentemente lunga nonchè la necessaria capacità tecnica per una veloce discesa in doppia) e quindi, in caso di maltempo sarebbero guai. Anche in caso di crisi di qualche partecipante (stanchezza o problemi di altra natura) tornare indietro in alcuni tratti potrebbe essere peggio che proseguire e terminare il tragitto. Ultima considerazione, ma non meno importante: ripensandoci penso che rifarei questo percorso con persone adeguatamente (e soprattutto meglio di me) preparate ad affrontarlo ma non credo che me la sentirei di accompagnare qualcuno che mi chiedesse, avendolo io già fatto, di accompagnarlo per la sua prima volta. Ora, fatte queste dovute premesse, passiamo alla parte divertente, con le foto ed un minimo di descrizione del giro La partenza è da Campo Imperatore, presto. Alle 7:40 siamo già in marcia verso la Sella di Monte Aquila. Seguiamo il sentiero per la normale al Gran Sasso fino al bivio che a destra porta al monte Aquila e alla Direttissima e puntiamo verso il Sassone. In poco più di un'ora raggiungiamo il Sassone, a circa 2600 metri di quota. Ci fermiamo qualche minuto a riprendere fiato, prima di girare a destra, seguendo le indicazioni per la Forchetta del Calderone e per il bivacco Bafile Il sentiero diventa impegnativo ma senza essere proibitivo. Superato un primo tratto, una robusta e recente corda di acciaio aiuta la progressione e permette di assicurarsi tramite il kit da ferrata Il tratto ferrato termina per lasciare posto ad un ampio ghiaione ancora innevato. Fortunatamente la pendenza e modesta e si riesce ad attraversarlo senza la necessità di ramponi e piccozza Sono le 9:45 e siamo a quota 2600 metri circa. Sulla nostra sinistra all'interno di una spaccatura che risale la roccia troviamo i segni del sentiero che risale fino alla Forchetta del Calderone mentre dritto il sentiero prsegue per il bivacco Bafile. Facciamo una piccola sosta prima di iniziare la scalata della stretta spaccatura Questo tratto ricorda moltissimo la via direttissima al Corno Grande Arrivati a quota 2700 circa un nevaio che ancora resiste all'estate ci sbarra la strada. Non abbiamo ramponi e quindi siamo obbligati ad aggirarlo per evitare pericolosissime scivolate lungo il camino Superato il nevaio, la progressione continua senza troppi problemi. Alle 10:35 raggiungiamo i 2800 metri della Forchetta del Calderone. Una volta svalicati davanti a noi si presenta lo spettacolo del Calderone e del Corno Piccolo. Affrontiamo la corta ma infida discesa che ci porta sull'ampia terrazza che taglia in due il Torrione Cambi e che sovrasta il ghiacciaio. Quella che da sotto sembra una comoda terrazza è in realtà una balconata inclinata che pende verso il baratro ma che accoglie un comodo sentierino (e che, per fortuna, è completamente sgombera dalla neve) che in breve ci porta all'inizio della salita che conduce alla Forchetta Gualerzi Ci prepariamo per affrontare la piccola ma infida salita che ci porta dalla terrazza alla Forchetta Gualerzi, che separa il Torrione Cambi dalla vetta Centrale. La roccia è buona e gli appigli sono stabili e quindi raggiungiamo rapidamente la forcella. Dalla forcella proseguiamo sulla destra e velocemente, alle 11:20, raggiungiamo il Torrione Cambi, a quota 2875 metri. Dopo le rituali foto di cima riscendiamo alla forcella Gualerzi e ci troviamo di fronte ad un piccolo problema. Il sentiero scende all'interno di un canalino per una quarantina di metri prima di risalire per la Centrale ma purtroppo è ancora coperto di neve e la forte pendenza, nonchè la mancanza di ramponi e piccozza sconsiglia di affrontarlo per cui ci vediamo costretti a passare sulla sinistra, cercando un difficile passaggio su rocce estremamente instabili: ogni appiglio deve essere verificato più di una volta prima di apoggiarvisi. Non è concessa possibilità di errore e in un paio di casi siamo costretti ad usare le provvidenziali fettucce portate da mio fratello. Superata la problematica discesa imbocchiamo il canalino, caratterizzato da un masso incastrato sotto il quale passiamo facilmente ed iniziamo la salita che ci porterà sulla Vetta Centrale Alle 12 in punto raggiungiamo i 2895 metri della Vetta Centrale. E' il posto perfetto per consumare il pranzo, immersi in un panorama unico Lasciamo la Vetta Centrale e scendiamo verso la Forchetta Sivitilli e, in particolare verso il Gendarme che si trova al centro della forchetta stessa. Contrariamente al percorso fatto fino ad ora, qui non sono presenti segni e seguendo le indicazioni trovate in rete scritte da chi ci ha preceduto, procediamo in direzione opposta a quella della salita. Sempre in mezzo alle solite roccette instabili alla fine raggiungiamo il primo intaglio della forchetta, alla base del Gendarme dove troviamo un omino di pietra lungo quello che sembra un accenno di sentiero che, come da indicazioni, aggira il Gendarme verso Nord. Arrivati al secondo intaglio iniziamo la risalita verso la vetta Orientale, ultima meta della giornata Sono le 12:45 e finalmente siamo sulla vetta Orientale, a quota 2903 metri. Anche la terza vetta è raggiunta. Piccola sosta, serie di foto, due chiacchiere con altri due escursionisti trovati in vetta e ci prepariamo ad affrontare la discesa verso il Calderone, lungo la via normale (che di normale ha solo il nome) Sono le 13:45 quando terminiamo la discesa, facile se confrontata a quelle precedenti, ma comunque impegnativa. Aggiriamo il ghiacciaio e imbocchiamo il sentiero che per il Passo del Cannone ci porterà rapidamente alla confluenza con i sentieri che scendono dalla vetta Occidentale. Ormai il percorso è solo una semplice passeggiata ed in poco tempo raggiungiamo la sella di Monte Aquila e poi le auto. Mio fratello mostra la sua scorta d'acqua di cui, in sette ore, ne è scomparsa quasi la metà !!! Godetevi ora le foto di questa intensa e spettacolare traversata. Guarda le foto in formato album Autore: Marco DT Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx 2013-07-16 Traversata delle tre vette