9 Nov 2013 Colle d'Acquaviva

2013-11-09 Colle d'Acquaviva

Località di partenza – Taranta Peligna (Parcheggio grotte del Cavallone, CH, 700 metri)

Distanza percorsa – 15,20 Km

Salita accumulata – 1680 metri

Durata dell’escursione – 6 ore 30 minuti

Cime raggiunte – Colle d'Acquaviva (2225 m.)

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Foto e descrizione dell’escursione

E dopo il Pizzone eccoci qui, a scalare un'altra cima non molto frequentata dalla maggior parte degli escursionisti: il Colle d'Acquaviva.

Per questa salita ho scelto il percorso che sale per la valle di Taranta forse piu' conosciuta per la presenza delle Grotte del Cavallone, accessibili nel periodo estivo tramite una comoda seggiovia che dai 700 metri del parcheggio porta fino ai circa 1350 metri dell'ingresso delle grotte

Noi, ovviamente, NON abbiamo preso la seggiovia anche perche' in questo periodo dell'anno e' chiusa.

Per questa salita siamo partiti molto presto da Roma, essendo necessarie piu' di due ore per arrivare a Taranta Peligna e, alle otto circa eravamo scarponi ai piedi pronti a partire. Percorriamo i pochi metri di asfalto che ci separano dall'inizio del sentiero che si trova in prossimita' della stazione di partenza della seggiovia.

Il percorso si svolge su una ripida ma comoda sterrata e ci porta in un'ora e mezza circa alla stazione a monte della seggiovia. Guardando il fabbricato, a sinistra parte un sentiero non segnato che prosegue la salita lungo la valle Taranta e alterna tratti in pianura a tratti ripidi. In poco piu' di mezz'ora raggiungiamo, a quota 1600 metri circa, il sentiero che viene da Lama dei Peligni (segnato H4) e, lo prendiamo in direzione Est.

Per circa un chilometro camminiamo in leggera salita sul fianco destro (rispetto alla salita) della valle Taranta, sotto le rocce che ci sovrastano fino a raggiungere, a quota 1700 un punto dove si svalica per raggiungere il sentiero che sale da Lama dei Peligni.

Una volta raggiunto il costone, il paesaggio cambia e dalle rocce della valle sottostante valle passiamo ad un enorme pratone in salita dove si trova il sentiero che sale al Colle d'Acquaviva, in direzione Nord - Ovest.

Mentre ci avviciniamo alla cima il vento comincia a farsi sentire anche se ancora sopportabile. Alle 11:30 circa raggiungiamo la vetta del Colle d'Acquaviva, a 2225 metri circa e vista l'ora l'intenzione sarebbe di proseguire per raggiungere l'altare dello Stincone ce appare davanti a noi in un paesaggio da Grand Canyon.

Purtroppo il vento aumenta di intensita' e anche fare una foto, sulla cima, diventa un grosso problema. Dopo una rapida consultazione decidiamo di soprassedere, anche perche' gia' fino qui, la passeggiata e' stata appagante e prendiamo la via del ritorno, alla ricerca di un punto riparato dove pranzare.

Intanto, mentre scendiamo, arrivati a quota 2000 metri circa cerchiamo, ma senza successo, di trovare la cima indicata dalla lista del club dei 2000 metri come Punta del Colle d'Acquaviva a quota 2003 metri e nel farlo ci avventuriamo su una specie di balcone con vista sulla valle. Questo roccione isolato si raggiunge passando per uno stretto corridoio che sembra voler crollare da un momento all'altro ma in realta' stabilissimo. Bisogna solo fare attenzione alle forti raffiche di vento che sbilanciano in continuazione.

Lasciato il balcone con vista sulla valle riprendiamo a bordeggiare lo strapiombo (a debita distanza!) e alla fine, quasi per caso, troviamo il punto indicato dal club dei 2000 metri, riconoscibile per un omino di pietra e per la scritta 2003 posta sul masso. In realta' non presenta nessuna delle caratteristiche indicate dal Club per l'identificazione di una cima cosa che invece il colle d'Acquaviva potrebbe benissimo sostituire. Al ritorno ho provveduto a relazionarli opportunamente poi decideranno.

Scattiamo comunque una foto sul punto indicato e poi riprendiamo a scendere fino a trovare un punto riparato dove ci fermiamo per il pranzo.

A quota 1700 metri lasciamo il sentiero per Lama e a destra riprendiamo il sentiero a mezza costa che ci riportera' verso il fondo della valle Taranta.

A circa meta' del tratto in pianura, sulla nostra sinistra vediamo una traccia piu' chiara sul ghiaione che stiamo percorrendo e, 150 metri piu' in basso il sentiero che dobbiamo raggiungere: come resistere ad una simile tentazione? Senza indugio ci tuffiamo nella morbida ghiaia e, in meno di cinque minuti e meno di trecento metri raggiungiamo il sentiero in basso risparmiando tra l'altro quasi settecento metri di strada. Gli unici non contenti della cosa (e si vede dalla foto) sono gli scarponi! Nulla pero' che una vigorosa spazzolata, una volta a casa, non possa risolvere.

Da ora in poi, la discesa verso l'auto diventa solo una formalita' con solo il fastidio della strada sterrata che, mentre in salita si e' rivelata comoda, non lo e' altrettanto in discesa per via della pendenza e dei grossi sassi che impediscono di scendere comodamente ma alla fine, senza troppi problemi e dopo circa sei ore e mezzo di escursione, raggiungiamo l'auto. Piccola sosta caffe' a Palena e via, fino a Roma dove arriviamo nemmeno tanto tardi.

Buona visione ora con la ricca selezione fotografica.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx

2013-11-09 Colle d'Acquaviva