2012-03-24 Le vette di Monti Ernici 24 Mar 2012 - Le vette dei monti Ernici Località di partenza – Prato di Campoli – 1122 metri (Veroli, FR) Lunghezza dell'escursione – 17,7 Km Salita accumulata – 1620 metri Durata dell'escursione – 7 ore 36 minuti Mappa dell'escursione Profilo dell'escursione Vista 3D dell'escursione Racconto e foto dell'escursione Dopo qualche titubanza dovuta alle previsioni meteo, non proprio buone, ho deciso di provarci per cui, sveglia molto presto e partenza per località Prato di Campoli, a Veroli (FR) a 1122 metri di quota. Manca ancora qualche minuto alle 7:00 quando inizio a camminare. Il cielo non è minaccioso. La temperatura è mite e mi dirigo di buona lena verso l’inizio del sentiero, di fronte ai Pozzi di Campoli. Il primo tratto di sentiero è attraverso il bosco di Valle Broccolo. Dopo qualche minuto, alle 7:20 circa, il sole fa capolino fra gli alberi e la temperatura comincia a diventare primaverile. Comincio a togliere tutte le coperture pesanti e rimango a maniche corte. Alla fine, tutta la giornata sarà un alternarsi di maglietta a maniche corte e di camicia leggera a maniche lunghe. Pile, giacconi e, soprattutto ramponi saranno un piacevole e inutile fardello che mi porterò in giro sui monti … Il sentiero, il 616, è ben segnato mentre il percorso sul terreno è completamente pieno di foglie per cui il percorso si intuisce soltanto. Alla fine guardo i segni e salgo su dritto per dritto. Immagini bucoliche … Alle 7:50, dopo quasi un’ora di salita in mezzo al bosco, raggiungo i 1542 metri di Forca Colomba. Da Forca Palomba si segue la cresta che va verso Nord, all’inizio molto ripida. E intanto gli alberi cominciano a sparire. Finalmente, alle 8:30 raggiungo il Monte delle Scalelle, a 1837 metri, da dove poi prosegue la cresta del Fragara. Da qui e per un bel po, la pendenza diventa molto più agevole. Il tempo della foto sulla cima e si riparte. In questa panoramica della cima del Fragara (al centro) si vedono a destra, in lontananza, Pizzo Deta e a sinistra si intravede il Ginepro La cresta guadagna quota. Davanti a me si vede il Fragara. E con l’alzarsi della quota comincia a vedersi un po di neve anche sul sentiero. Comunque non è ghiacciata da richiedere i ramponi e non è molliccia da ostacolare il cammino. Alle 9:10 raggiungo i 2005 metri del monte Fragara che in realtà non è una vera e propria cima ma un lungo crestone. Eccomi sulla gobba più alta Riparto rapidamente, anche perchè il giro da fare è lungo. Ecco davanti a me il cocuzzolo del Monte del Passeggio. Sali, sali e la croce comincia a farsi vedere … Anche questa è fatta. Alle 9:30 sono in cima al Passeggio. a 2064 metri. E’ la cima più alta della giornata. Foto di cima, mezzo panino e via … Prima di ripartire, uno sguardo verso monte Pratillo e Pizzo Deta verso la cresta del Fragara e alla fine, verso il monte Ginepro E qui comincia la parte più faticosa della giornata: il Ginepro e il Passeggio sono separati da circa due chilometri di distanza, in linea d’aria, e da una sella che scende fino a 1835 metri. Solo il pensiero di dover scendere e risalire da quella sella per due volte quasi quasi mi spinge a lasciare stare il Ginepro … ma alla fine parto. Inizio la discesa in direzione Ovest, sul bordo della cresta. Avvicinandomi alla sella appare il meraviglioso scorcio del versante Nord del Passeggio. Ed ecco, nei pressi della sella, a circa 1850 metri di quota, l’imponente visione del Ginepro. La salita è dura ma procedo abbastanza speditamente. Qui sono in vista della cima del monte Cappello, a 1981 metri che per poco non ho scambiato per la cima del Ginepro !!! Una volta sul Cappello un controllo al GPS mi fa quasi venire da piangere. Siamo sotto ai 2000 metri e la cima del Ginepro appare ancora lontana. ci vogliono ancora seicento metri di strada, per fortuna senza troppe pendenze, ma alla fine arrivo anche sul Ginepro. E cosi, anche la mia avidità di collezionista di 2000 metri è soddisfatta (oggi saranno 5 le vette aggiunte alla mia collezione). Qui si vede la cresta che dal monte Cappello arriva al monte Ginepro. In lontananza si vede il monte del Passeggio e a destra il Fragara. L’ultimo in fondo a sinistra dovrebbe essere Pizzo Deta. Lesto lesto, riprendo la via del ritorno, e alle 11:00 sono di nuovo alla sella, a 1835 metri di altezza. E mo so c….. Si tratta di risalire quasi 230 metri fino al Passeggio. Alla fine, alle 11:30 sono per la seconda volta sul Monte del Passeggio. Altra foto di cima … Guardo la mia prossima meta: vista da qui, la prossima cima non sembra molto faticosa ma come sempre bisogna fare i conti con una bella discesa, prima di risalire di nuovo. Ed ecco, invece, il Passeggio inquadrato questa volta da Est. Ecco qualche immagine della cresta fra il monte del Passeggio e Pizzo Deta. Alle 12:05 arrivo sul monte Pratillo, a 2007 metri. Rapidamente, la foto di cima e si riparte. Ormai manca poco per Pizzo Deta. Visto da sotto fa impressione ma mancano poche decine di metri all’ultima vetta. Alle 12:25 raggiungo l’ultima vetta di questa giornata. Sono su Pizzo Deta e mi trovo a 2041 metri di quota. Ecco una foto dello strapiombo sul versante Nord. Alle 12:40 riparto e inizio a discendere i quasi 900 metri che mi separano dal Prato di Campoli. Il percorso avviene lungo la cresta che va verso Sud. eppure l’arrivo sembra cosi vicino … A circa 1700 metri di quota, ricomincia il bosco che è a tratti innevato. Dove non c’è la neve, invece, c’è un insidiosissimo strado di foglie scivolose. e qui faccio l’incontro con uno degli oltre 600 cippi di confine che dividevano lo Stato Pontificio dal Regno delle due Sicilie. Maggiori informazioni sulla storia di questi curiosi oggetti le potrete trovare sul sito di Giuseppe Albrizio, a questo indirizzo Vai al sito di Giuseppe Albrizio Finalmente, dopo indicibili sofferenze, alle 14:00 raggiungo il sentiero di fondovalle, intercettandolo a quota 1356 metri circa. Pochi minuti al piccolo trotto e sono all’uscita del bosco, sui prati Uno sguardo verso Pizzo Deta, attraverso un fiore … Alle 14:30 sono alla macchina. Il cielo intanto si è fatto minaccioso ma ormai non fa nulla. Questa escursione, a parte per le difficoltà tecniche che non sono paragonabili, come chilometraggio e salita accumulata, nonchè per il continuo saliscendi che deve essere affrontato, può essere un ottimo banco di prova per chi volesse provare il sentiero del Centenario e non è sicuro di riuscire a farlo. Ripetere d’estate questo percorso, con una scorta d’acqua di almeno 4 litri può far rendere conto di quali difficoltà si debbano affrontare sul Centenario Autore: Marco DT Un particolare ringraziamento va a: Marco M. per la traccia del Ginepro. Daniele C, per la traccia di Fragara, Del Passeggio, Pratillo e pizzo Deta e a Giuseppe A. per le sue utilissime descrizioni fotografiche Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx 2012-03-24 Monti Ernici (MdT)