2011-11-13 – Monte Sirente

13 Nov 2011 - Monte Sirente per la cresta di Sud - Est

Località di partenza – Collarmele, vedi dettaglio più avanti (AQ)

Distanza percorsa – 17,1 Km

Salita accumulata – 1752 metri

Durata dell’escursione – 6 ore e 30 minuti

Profilo altimetrico dell'escursione

Come arrivare all’imbocco del sentiero

Per chi viene dall’autostrada A25 (Torano – Pescara) si esce a Aielli – Celano, si prende la SS5 Tiburtina, a sinistra verso Collarmele. Superato il paese si prosegue fino a superare la centrale dell’ENEL e, al Km 136 si gira a sinistrra per la strada che percorre Il Vallone. La strada è asfaltata per circa 1,6 Km fino ad arrivare alla Fontana del Vallone. Qui si prende la strada sterrata a destra. Il fondo è decente ma comunque occhio a buche e sassi. Si prosegue e, dopo 5,25 Km si incontra un bivio: si prosegue dritti (la strada a sinistra finisce nel prato) e dopo altri 1,4 Km, in corrispondenza di un tornante si parcheggia. Attenzione che l’ultimo tratto è quello più rovinato.

Per chi viene dalla parte opposta (valle Subequana o Sulmona) bisogna raggiungere il paese di Gagliano Aterno e cercare la strada chiamata “Strada Comunale detta di Baulle” che altro non è che il proseguimento della sterrata che arriva da Collarmele. Da Gagliano Aterno sono circa 7 i Km da percorrere. Il fondo, da questo lato, dovrebbe essere migliore e quantomeno asfaltato.

Comunque, occhio ai navigatori satellitari: la prima volta che ho fatto questo sentiero, ho inserito le coordinate del punto di partenza e il TT (Maledetto!) mi ha buttato su una sterrata dove anche un trattore avrebbe avuto dei problemi. Una volta imboccata mi sono ritrovato a non poter più tornare indietro e fortunatamente ne sono uscito indenne.

Racconto e fotografie dell’escursione

Lasciata l’auto nel pundo su descritto, si imbocca un sentierino che fiancheggia il lato Nord della strada, riconoscibile dal reticolato semidistrutto.Siamo a quota 1130 metri.

Si percorrono pochi metri e, quando il sentiero arriva sul dorso del costone, si gira a sinistra e si prende direzione Nord – Ovest, puntando un boschetto di pini. In lontananza si vede una costruzione di cemento, grigia. Si tratta di una cisterna (quota 1202 metri)

Aggiriamo la cisterna e proseguiamo lungo il prato su un sentiero appena accennato ma spesso difficile da seguire. In realtà salgo verso la direzione di massima pendenza con a destra e a sinistra due avvallamenti. A 1290 metri, sulla sinistra c’è un albero solo soletto facile da individuare. Siamo sulla buona strada.

Continuando a salire, intorno ai 1335 metri si incrocia una traccia di sentiero che va verso destra. La seguo, attraverso l’avvallamento di destra. Credo che anche questo sentiero salga al San Nicola ma fa un giro verso Est piuttosto largo, per cui dopo poche decine di metri lascio il sentiero e mi dirigo nuovamente verso la direzione di massima pendenza (grosso modo verso Nord) e cosi facendo trovo dei segni e degli omini di pietra ma non c’è un vero sentiero.

Il vento è molto forte oggi e viene dal freddo Nord. Cerco di tenermi sul lato riparato della salita ma non sempre riesco ad evitare le gelide raffiche e temo che più in alto sarà peggio. Quest’estate ho dovuto rinunciare poco dopo il Briccialone proprio per il vento.

Alle 8:25 arrivo sulla gobba del Monte Briccialone, a 1718 metri, appena un’ora dopo la partenza. La faccia del cavallo la dice lunga sull’untensità del Vento. Su questa gobba non c’è modo di ripararsi e il freddo è talmente forte che quasi quasi penso di rinunciare …

Il sole spunta dalle nuvole e illumina la salita, di quasi 300 metri che porta al San Nicola e, anche qui, tanto per cambiare si va su in DpD (Dritto per Dritto)

Ricomincio a salire su, verso la prima cima in poco tempo arrivo ai 2012 metri del Monte San Nicola. Sono le 9:05 e sono riuscito a fare gli 890 metri di salita a poco più di 500 metri all’ora. Non è il mio record ma ci posso stare.

Se prima tirava vento, qui è da morire. La croce fatta con tubi innocenti fischia in maniera sinistra e minacciosa. Di mettere il cavalletto per la foto, nemmeno a parlarne per cui sfrutto un sasso e la foto di cima è fatta.

Intanto, ecco qualche bella panoramica presa durante il percorso:

Dal San Nicola proseguo, sempre verso Nord – Ovest e il sentiero (che da qui è segnato molto bene) scende fino a 1950 metri per poi proseguire con una lunga serie di saliscendi (più sali, che scendi) fino a raggiungere Monte di Canale, dove arrivo alle 9:45. Per fortuna che il vento fortissimo da Nord – Est si scontra perpendicolarmente con la catena del Sirente che si comporta come un parabrezza, per cui a pochi metri dal filo di cresta l’aria è calma e il sole che ormai splende alla grande la rende quasi tiepida.

Anche qui, foto di cima senza cavalletto.

Dalla cima vedo il proseguo della cresta fino al Monte Sirente. Continuo a seguire il sentiero segnato che mi porta a fare un’interminabile serie di saliscendi.

In lontananza intravedo la croce di Monte Sirente (che, grazie al teleobiettivo diventa molto vicina)

Continuo a salire e finalmente, alle 11:00, arrivo in vetta. Sul ciglio del burrone, anche qui, il vento è insopportabile ma pochi metri più in basso si riesce anche a stare seduti e riposarsi al sole.

Riesco a fare la foto vicino alla croce senza morire congelato ma è dura …

Dalla vetta si possono osservare alcune delle vette più importanti dell’Appenino:

Il Gran Sasso

Il Monte Amaro

Monti Velino, Cafornia e sotto, Ovindoli

La catena del Centenario - Brancastello, Torri di Casanova, Infornace, Prena e Camicia

Monte Cappucciata, proseguimento ad Est della catena del Gran Sasso

Dopo questo momento dedicato al panorama, siedo al sole e mi riposo per una ventina di minuti, approfittando per mangiare qualcosa. Alle 11:20 riparto ripercorrendo in parte il sentiero dell’andata ma in realtà rimanento su un percorso di mezzacosta che mi permette di limitare al massimo le risalite, cosa che avrei dovuto fare se avessi ripercorso la cresta. Inoltre, qui, la temperatura è quasi primaverile. Qualche rimasuglio di neve dona al paesaggio un aspetto caratteristico.

Camminando a mezza costa il ritorno verso Monte San Nicola è comodo e veloce. In lontananza si vede la sua cima.

Sulla mia sinistra vedo la cima del Monte di Canale che saluto dal basso.

Potrei aggirare anche l’ultima difficoltà e non salire sul San Nicola ma alla fine cedo e decido di affrontare l’ultima fatica. La salita comunque è breve in quanto sono meno di cento i metri da risalire.

Sono le 12:42 quando arrivo per la seconda volta sulla cima del San Nicola. Una rapida sosta per una foto, anche perchè qui non c’è riparo dal vento che continua a soffiare fastidioso. Scendo per il ripido costone e arrivo rapidamente al Monte Breccialone, indicato da una scritta di vernice su un sasso.

Sono le 13:00 e siamo a 1700 metri. Ancora un piccolo sforzo e presto sarò al parcheggio. Iniziando l’ultimo ripido costone vedo in lontananza il punto dove ho lasciato l’auto.

Nel passare vicino alla cisterna, i bei colori di quest’albero mi ricordano che siamo in autunno.

E finalmente, dopo la visione della cima, ecco la più bella visione per un escursionista: l’auto che vuol dire che anche questa bellissima scarpinata è andata a buon fine. Ora mi aspetta solo il ritorno a casa.

Autore: Marco DT

Qui, puoi scaricare le tracce GPS dell’escursione

2011 11 13 Monte Sirente per cresta Sud Est (MdT)